Un detrito spaziale ha sfondato il tetto ed è finito nella casa di un uomo in Florida

Un detrito scartato tre anni fa dalla Stazione Spaziale Internazionale si è schiantato contro il tetto di una casa in Florida lo scorso 8 marzo. Il filmato mostra un uomo di nome Alejandro Otero che recupera l'oggetto da un buco nel pavimento della sua casa, dopo che l'oggetto nella caduta dal cielo aveva bucato anche il soffitto. La Nasa ha rilasciato una dichiarazione sull'oggetto lunedì 15 aprile, affermando che faceva parte di un bancale contenente vecchie batterie all'idruro di nichel che era stato scartato nel marzo 2021 e che si prevedeva sarebbe bruciato completamente una volta entrato nell'atmosfera terrestre. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri media

L’agenzia spaziale americana ha identificato il frammento come un supporto metallico utilizzato per il montaggio di batterie usurate su un pallet da carico destinato allo smaltimento. (Il Fatto Quotidiano)

Sarebbe dovuto bruciare completamente durante l’ingresso nell’atmosfera “ma una parte ha superato il rientro, colpendo una casa a Naples” ha confermato l’Agenzia spaziale americana. (Fanpage.it)

La NASA conferma che è stato un detrito della Stazione Spaziale Internazionale a colpire un’abitazione americana il mese scorso (Passione Astronomia)

Ora quello che è un suo frammento è arrivato sulla superficie terrestre sfondando il tetto e bucando il pavimento di una casa di Naples, in Florida (Le Scienze)

La NASA ha completato l’analisi sul frammento di metallo che nel 2021 cadde su una casa nello stato della Florida. I danni, per lo più modesti, erano tuttavia evidenti e Otero suppose subito che l’oggetto con un peso complessivo di circa 0,7 kilogrammi, potesse appartenere alla Stazione Spaziale Internazionale (Coelum Astronomia)

Circa un mese fa una casa in Florida fu colpita da quello che inizialmente si pensava fosse un meteorite. Questo evento, oltre a stupire gli scienziati, solleva interrogativi sulla gestione dei rifiuti spaziali e sulla loro sicurezza per il nostro pianeta. (Ilmeteo.net)