Deposito scorie nucleari: «Il sito scelto entro il 2027». La Sardegna nella lista con altre 5 regioni

L'Unione Sarda.it INTERNO

Entro la fine della legislatura – dunque entro il 2027 – il Governo punta a individuare il sito che ospiterà il deposito nazionale delle scorie nucleari tra le 51 località individuate dalla Sogin (la società pubblica per lo smantellamento delle centrali), in Sardegna, Piemonte, Lazio, Basilicata, Puglia e Sicilia. Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, illustrando quali sono gli obiettivi dell’esecutivo in materia di energia nel corso di una intervista a Radio 24 (L'Unione Sarda.it)

Ne parlano anche altre testate

Sul ritorno al nucleare il governo ci prende in giro, vi spiego perché (Today.it)

Il Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Pniec) che il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica consegnerà a Bruxelles entro giugno, ci sarà dunque anche l’atomo, con la fissione prevista con i mini-reattori già intorno al 2030 e l’energia da fusione che arriverà a ridosso del 2050. (ilmessaggero.it)

L’idea dell’esecutivo è che a regime nel nostro Paese potrebbero entrare in funzione 15-20 mini reattori nucleari, in sigla SMR, strategicamente dislocati sul territorio nazionale così soddisfare in primo luogo le esigenze dei settori industriali più energivori, come per esempio la siderurgia, per poi diffondersi ulteriormente. (Nicola Porro)

A seguito dei crescenti allarmi sul cambiamento climatico e della crisi nel settore energetico per il conflitto Russia-Ucraina, l’energia nucleare è tornata alla ribalta. (LA STAMPA Finanza)

L’energia nucleare nel suo ciclo produttivo non provoca emissioni di gas climalteranti; richiede quantità limitate di combustibile – quasi sempre uranio arricchito – che può essere facilmente stoccato e posto a riserva per tempi migliori; infine, consente la produzione di energia elettrica con costi che, almeno così accadeva nel passato, sono inferiori a quelli di molte altre fonti di energia. (ISPI)

Un tema che ha ripreso slancio subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina che ha messo l'Europa di fronte all'indubbia e immensa questione energetica che l'attende nei prossimi decenni. La questione nucleare come periodicamente accade è finita nuovamente sul tavolo del dibattito pubblico, e stavolta pare destinata a restarci in pianta stabile almeno fino alla fine della legislatura, se il governo guidato da Giorgia Meloni dovesse arrivare indenne al termine dei cinque anni. (L'HuffPost)