Blinken a Pechino con il bastone di Teddy Roosevelt

Corriere della Sera ESTERI

Theodore Roosevelt, presidente degli Stati Uniti dal 1901 al 1909, amava ripetere: «Parla a bassa voce e portati un grosso bastone, andrai lontano». La filosofia della politica estera americana tutto sommato non è molto cambiata da allora. Una nuova dimostrazione è attesa dalla missione a Pechino di Antony Blinken (24-26 aprile). Il Segretario di Stato porta con sé almeno tre moniti che ricordano il «big stick» di Roosevelt:1) Washington non è disposta ad osservare ancora senza reagire il flusso di aiuti cinesi alla guerra di Putin in Ucraina;2) Gli americani hanno deciso di contrastare l’aggressività della Marina cinese nei confronti delle Filippine;3) Sul fronte economico, ci sarà una risposta alla nuova invasione di prodotti industriali sotto costo architettata da Xi Jinping per scaricare sul mercato americano (ma anche europeo) l’eccesso di produzione cinese. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Milano, 24 apr. - Antony Blinken è arrivato in Cina per la sua seconda visita in meno di un anno. Il segretario di Stato americano ha come missione di aumentare la pressione su Pechino su questioni sul suo sostegno alla Russia nella guerra con l'Ucrain. (Il Sole 24 ORE)

– “La Russia non è solo una minaccia all'Ucraina ma lo resterà anche per altri Paesi europei e la Cina non può avere un piede in due scarpe, non può avere rapporti amichevoli coi Paesi europei e contemporaneamente alimentare la più grande minaccia alla sicurezza europea dalla Guerra fredda”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Secondo quanto scrive il quotidiano statunitense Wall Street Journal, gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di sanzionare le banche cinesi allo scopo di aumentare le pressioni su Pechino affinché smetta di sostenere la produzione militare della Russia. (Il Fatto Quotidiano)

Blinken arrivato in Cina, seconda visita in un anno

E' quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell'imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken. La Cina ha definito "infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare" di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l'Ucraina. (Il Messaggero Veneto)

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Adesso non può che essere la volta della Cina. La civiltà del hamburger, l’abbiamo capito, sanziona democraticamente tutti quegli Stati che per una ragione o per un’altra si rifiutano di genuflettersi alla libido dominante del leviatano talassocratico a stelle e strisce. (Radio Radio)