Buco nero Superbonus, la bocciatura della Corte dei conti: "Incentivo distorsivo"

Today.it ECONOMIA

Il sistema dei bonus edilizi, definito "complesso", ha prodotto solo nel 2020-21 prime cessioni di crediti e sconti in fattura per 38,4 miliardi di euro.

Per rincorrere la crescita economica, la spesa pubblica, nazionale ed europea, è a livelli inediti

Il grosso lo ha fatto il Superbonus, per cui le banche sono tornate in agitazione sulle verifiche nella cessione dei crediti.

La Corte dei conti ha sottolineato l’esigenza di ridisegnare il sistema di incentivi e detrazioni che sono diventati "un elemento di distorsione del prelievo". (Today.it)

La notizia riportata su altri media

Sul fisco, è importante fare di più in merito all’evasione ed evitare elementi di distorsione del prelievo. E non dimenticare le newsletter L'Economia Opinioni". e "L'Economia Ore 18" (Corriere della Sera)

La bocciatura sul sistema dei bonus fiscali arriva dalla Corte dei Conti nel giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato.Nella sua analisi, la Corte dei Conti ha spiegato che i buoni risultati sul fronte del gettito del 2021 non devono ridurre l’urgenza di ridefinire un sistema tributario equo, condiviso e orientato alla crescita. (Edilportale.com)

e agevolazioni fiscali sono "distorsive", bonus edilizi compresi. Tra cessioni e sconti in fattura siamo oltre 38,4 miliardi nel 2020-21 (la Repubblica)

E’ l’esempio del Superbonus 110%, dove si è foraggiato il sistema dell’edilizia, ma le imprese del settore sono ancora in attesa dei pagamenti Superbonus 110%: quali sono le problematiche principali? (I-Dome.com)

In sintesi, può essere così riassunto il giudizio di parifica della Corte dei Conti sul rendiconto statale 2021. Fatturazione elettronica. Sulla fatturazione elettronica ora estesa anche ai contribuenti in regime forfettario, dopo l’ok dell’Unione europea, la Corte dei conti suggerisce un’estensione generalizzata (InvestireOggi.it)

Ma per la Corte l’esame del rendiconto 2021 è l’occasione per mettere in fila le «contraddizioni» che continuano a caratterizzare la gestione della finanza pubblica. Il tutto mentre guerra e inflazione cooperano per «mettere potenzialmente a rischio qualsiasi piano di programmazione» e impongono di correre nel «creare le condizioni strutturali per la realizzazione del Pnrr», come chiosa il presidente della Corte Guido Carlino. (Il Sole 24 ORE)