La scomparsa di Giuliano Vangi: il cordoglio del sindaco Ghinelli

– Il sindaco Alessandro Ghinelli esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Giuliano Vangi, artista fiorentino di fama mondiale mancato nella giornata di ieri all'età di 93 anni. Vangi è l'autore dell'altare, dell’ambone e della cattedra del Duomo di Arezzo, inaugurati nell'aprile 2012, anno in cui all'interno del Museo Diocesano venne a lui dedicata la mostra “Vangi scultore e disegni”, un percorso espositivo di grande suggestione sulla sofferenza dell'uomo e il suo incontro con il sacro. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altre testate

Luca Conti, Amministratore delegato di E.ON Italia, in occasione dell'inaugurazione del Biodiversity Lab di Giussano, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: (Il Giornale d'Italia)

Il rapporto di Fano con Giuliano Vangi, lo scultore morto l’altro ieri all’età di 93 anni, è stato lungo, coinvolgente, fecondo. L’artista toscano aveva scelto negli anni Settanta del secolo scorso le colline di Roncosambaccio, nel comune di Fano, per impiantare il suo studio, a pochi chilometri da Pesaro dove risiedeva con la moglie Graziella e i due figli. (il Resto del Carlino)

Se ne vanno quasi nello stesso momento, a vite compiute, Giuliano Vangi e Maurizio Pollini. Ci hanno fatto vedere e sentire con occhi e orecchie diversi, resi consapevoli dalle loro interpretazioni. (ilGiornale.it)

Vangi, classe 1931, era nato in Toscana, a Barberino del Mugello, si era trasferito in Brasile a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta per poi imporsi, al suo ritorno nel nostro Paese, come uno degli scultori più rilevanti della sua generazione. (varesenews.it)

Era uno degli artisti più silenziosi e riservati che abbiano mai messo piede a Pietrasanta e in Versilia. Lontano dalla mondanità e dai riflettori. (LA NAZIONE)

Una congiunzione temporale imprevedibile ma che rende ancora più stringente l’impegno sottoscritto da Comune e Fondazione Carifano in un apposito protocollo del gennaio 2021 di riservare alle opere dello scultore uno spazio prestigioso della città con cui aveva spesso interagito e alla quale era legato da un sincero rapporto affettivo sintetizzato efficacemente dalla “Concordia” di piazza Amiani. (corriereadriatico.it)