Gli aguzzini e l'omertà nel carcere dei ragazzi. Il viaggio tra i disperati: "Non c'è mare fuori"
Un mattino di pochi mesi fa, al primo piano del Beccaria: mezz'ora a giocare a calciobalilla con due ragazzi detenuti. Duri, chiusi, uno con alle spalle storie terribili, ogni tanto una battuta di spirito, e poi di nuovo a rullare sulle manopole del calcetto. Ebbene: neanche in quella mezz'ora, lontano da orecchie indiscrete, i due lasciarono uscire un cenno a quanto accadeva lì dentro, nella stanza lontana dalle telecamere, quando i secondini si scatenavano. (ilGiornale.it)
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«Voglio essere ottimista. Spero che questa indagine, della quale ovviamente non ero al corrente e di cui non conosco gli atti, possa però rappresentare in qualche modo un punto di svolta per una ripartenza del Beccaria». (La Repubblica)