L'ultimo saluto a Vangi. Sgarbi: "Dialogava con Donatello e Michelangelo"

L’architetto Mario Botta è sceso da Lugano; Vittorio Sgarbi è arrivato da Roma per ricordare poi dal pulpito Giuliano Vangi, questo artista che "dialogava con Donatello e Michelangelo". Aggiungedo poi che "l’artista non muore, resta e la sua lingua universale è una stanza senza fine". Uno Sgarbi che ha anche ricordato al vicesindaco Daniele Vimini quella mostra delle opere di questo scultore-pittore "che ha scelto Pesaro, soprattutto in questo anno che è capitale della cultura, come luogo in cui vivere". (il Resto del Carlino)

Ne parlano anche altre fonti

La loro grandezza è stata favorita, potenziata dalla loro maturità. Ci hanno fatto vedere e sentire con occhi e orecchie diversi, resi consapevoli dalle loro interpretazioni. (ilGiornale.it)

Una congiunzione temporale imprevedibile ma che rende ancora più stringente l’impegno sottoscritto da Comune e Fondazione Carifano in un apposito protocollo del gennaio 2021 di riservare alle opere dello scultore uno spazio prestigioso della città con cui aveva spesso interagito e alla quale era legato da un sincero rapporto affettivo sintetizzato efficacemente dalla “Concordia” di piazza Amiani. (corriereadriatico.it)

"Il Biodiversity Lab è un laboratorio all'interno del quale ci impegniamo a supportare i giovani per lavorare sempre di più sulla tutela della biodiversità, la tutela della fauna, la tutela della flora e la tutela dei micro ambienti. (Il Giornale d'Italia)

Il rapporto di Fano con Giuliano Vangi, lo scultore morto l’altro ieri all’età di 93 anni, è stato lungo, coinvolgente, fecondo. L’artista toscano aveva scelto negli anni Settanta del secolo scorso le colline di Roncosambaccio, nel comune di Fano, per impiantare il suo studio, a pochi chilometri da Pesaro dove risiedeva con la moglie Graziella e i due figli. (il Resto del Carlino)

Lontano dalla mondanità e dai riflettori. Era uno degli artisti più silenziosi e riservati che abbiano mai messo piede a Pietrasanta e in Versilia. (LA NAZIONE)

Vangi, classe 1931, era nato in Toscana, a Barberino del Mugello, si era trasferito in Brasile a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta per poi imporsi, al suo ritorno nel nostro Paese, come uno degli scultori più rilevanti della sua generazione. (varesenews.it)