Perché TIM rischia di essere venduta agli americani di Kkr

Smartworld ECONOMIA

Le deleghe operative da direttore generale sono invece andate a Peitro Labriola, che negli ultimi due anni e mezzo ha guidato Tim Brasile.

Una situazione complessa ed estremamente delicata in cui si intrecciano interessi ed equilibri, cui si è arrivati per tappe.

L'investimento nel calcio con Dazn non ha dato i frutti sperati, e i numeri attesi con l'ingresso della Serie A nell'offerta sono risultati deludenti. (Smartworld)

La notizia riportata su altri media

La vendita di TIM al fondo KKR è una partita aperta. Da una parte abbiamo Vincent Bolloré, azionista di maggioranza del colosso Vivendi che detiene il 23,74% di Telecom Italia; dall’altro, invece, abbiamo Xaview Niel, conosciuto nel nostro Paese in quanto fondatore e azionista di maggioranza di Iliad. (TuttoAndroid.net)

Il patrimonio infrastrutturale strategico del Paese deve essere difeso e valorizzato con lungimiranza. Esattamente quello che non è avvenuto negli ultimi 20 anni a proposito di Tim, società che rappresentava un'eccellenza italiana e che oggi sembra alla mercé di eterogenei appetiti esteri. (Milano Finanza)

Una decisione importante sul piano finanziario perché mette un altro voto a favore dell’iniziativa programmata dal fondo americano. Una presa di posizione che unisce sempre di più le posizioni del Carroccio e quelle di Fratelli d’Italia. (Quotidiano del Sud)

Xavier Niel, dal canto suo, gode di una buona immagine grazie al calo dei prezzi che ha imposto al mercato italiano, dice Bfm Business. Xavier Niel aveva poi investito in Tim e Vincent Bolloré ha poi dovuto arrendersi Xavier Niel, con una perdita di circa 200 milioni di euro (Niel poi smontò la sua posizione nel 2018) (CorCom)

Questa, in ogni caso, è la legge di mercato, la legge del capitalismo, la legge della domanda e dell’offerta. Il problema che ha suscitato questa manifestazione d’interesse, comunque, non è una questione di prezzo dal momento che molto probabilmente il fondo KKR sarebbe anche disposto ad alzare la propria offerta, ma bensì politico. (ArezzoWeb)

Inevitabile del resto: i primi azionisti dell'ex monopolista delle Tlc sono i francesi di Vivendi. Il duello Bolloré-Niel. Da una parte c'è infatti il finanziere bretone (Il Sole 24 ORE)