La Banca centrale cinese detiene poco più dell'1% di Eni

Milano Finanza ECONOMIA

Queste qualità dovrebbero aiutare le società a sopravvivere in un mercato "orso", e a emergerne ancora più forti", ha consigliato Driscoll.

Il giorno stesso e per il medesimo motivo, l'azienda ha fornito un aggiornamento sulle azioni proprie detenute, stock che ha ora raggiunto l'1,7%.

Per questo il governo ha rispolverato il dossier golden power, uno scudo nazionale per le grandi aziende italiane. (Milano Finanza)

Ne parlano anche altri media

Di questi movimenti del mercato ha beneficiato anche Tenaris (che produce tubature, soprattutto per il petrolio e il metano) con un +4,59%. Contrastati i titoli bancari: fra i due big di settore, Intesa Sanpaolo sale dello 0,21% dopo una giornata altalenante, mentre cala dell’1,18% Unicredit. (La Nuova Venezia)

La reazione a Piazza Affari ha portato Saipem a crescere dell’8,87% mentre Eni è balzata del 6,93% (a 9,846 euro dopo che nell'ultima ora di contrattazioni si era spinta anche oltre il muro dei 10 euro). (La Stampa)

Il titolo è probabilmente sostenuto dalla comunicazione Consob secondo cui, a seguito dell’adozione della soglia dell’1% di possesso azionario oltre la quale vige l’obbligo di comunicazione al mercato, la People’s Bank of China (la banca centrale cinese) ha portato in trasparenza una quota dell’1,014% nel gruppo italiano dell’energia. (Investire Oggi)

Il recupero odierno e' favorito anche dalle indiscrezioni provenienti dall'Asia, secondo cui la Cina ha intenzione di incrementare le proprie riserve strategiche di greggio, approfittando anche delle sue basse quotazioni. (Borsa Italiana)

Barclays lima il prezzo obiettivo su Generali (+1,9% a 12,33 euro) da 16 a 15 euro. I petroliferi brillano sulle attese di un accordo tra Russia e Arabia Saudita per tagliare la produzione e rilanciare i prezzi del greggio. (Finanza Report)

Contrastati i bancari con Intesa Sanpaolo salita dello 0,21% dopo una giornata altalenante, calo dell’1,18% per Unicredit. Molto bene invece Mediobanca (+3,48%), tra i titoli più penalizzati del settore dall’inizio della crisi Covid-19 insieme a Unicredit. (Yahoo Finanza)