Il Patto Ue non regge. Fuga nell’astensione

Il Patto Ue non regge. Fuga nell’astensione
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il manifesto INTERNO

Al momento di riconoscere la propria creatura i genitori, al secolo i partiti del governo che aveva accettato il Patto di stabilità, se la squagliano. I padrini, cioè il partito del commissario europeo che lo aveva concordato, non sono da meno. A Strasburgo si pronunciano a favore del nuovo Patto, peraltro solo su uno dei punti al voto, quattro europarlamentari italiani: due di Renew, uno dei quali eletto in Francia, uno della Svp e l’azzurra Lara Comi, unica a votare in dissenso dal suo partito ma conforme alla “famiglia” europea, quella del Ppe. (il manifesto)

Ne parlano anche altre testate

Lenin aveva il problema di realizzare il socialismo in un solo Paese. O, meglio, si astiene all’Europarlamento; ma lo fa in modo così compatto da strappare una battuta al commissario Ue Paolo Gentiloni: «Con il voto sul Patto abbiamo unito la politica italiana». (Corriere della Sera)

L'ironia di Gentiloni sul «no» dei partiti italiani al Patto di stabilità. E il voto «pensando a Roma»