Spesa a domicilio in crisi? Gorillas lascia l'Italia e Getir licenzia il 14% dei dipendenti

Forbes Italia ECONOMIA

Al via il processo di licenziamento collettivo. Una decisione che coinvolge quindi anche i dipendenti in Italia della società.

Dopo le voci che si sono rincorse nelle ultime settimane, la notizia è ufficiale: dopo i tagli annunciati da Getir, Gorillas lascia l’Italia e licenzia 540 persone (tra dipendenti, collaboratori e manager).

La crescita e la crisi di Gorillas. Fare la spesa online durante i mesi dell’emergenza pandemica era normalità. (Forbes Italia)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una piattaforma, per sua natura, può chiudere da un giorno all’altro quasi senza lasciare tracce, senza che sindacati o amministrazioni riescano ad avere voce in capitolo. L’epilogo dopo il lancio di un anno fa a Milano, attraverso una massiccia campagna pubblicitaria e promozionale, e l’espansione a Roma, Firenze, Bergamo e Torino. (IL GIORNO)

Il fatto è che la spesa in casa in 10 minuti non è questa grande idea. La consegnarono addirittura in due: giovani, sorridenti, convinti di essere saliti sulla startup giusta. (la Repubblica)

Auspichiamo che Gorillas ci dia una risposta positiva e immediata, aprendo ufficialmente un tavolo di contrattazione per individuare soluzioni alternative e/o garantire percorsi di outplacement a favore delle lavoratrici e dei lavoratori interessati” La startup tedesca di spesa a domicilio ha infatti abbandonato l’Italia e sta pianificando l’uscita dai mercati di molti paesi europei. (Fanpage.it)

Cos’è Gorillas e dove è presente in Italia. E’ stata una delle prime startup europee a lanciarsi nel settore della consegna della spesa a casa, ed è cresciuta fino a oltre 10mila dipendenti. Il colosso del food delivery Gorillas chiude i battenti in Italia. (QuiFinanza)

E’ la denuncia di Fit-Cisl, il sindacato col quale Gorillas aveva sottoscritto lo scorso aprile l’accordo per inquadrare i rider con il contratto nazionale del lavoro del settore logistica. “Questo episodio ripropone il dibattito su come tali piattaforme di food delivery si insedino nel nostro Paese in assenza di chiare e definite regole che tutelino le lavoratrici e i lavoratori (la Repubblica)

Ha assunto migliaia di persone in Europa e negli Stati Uniti. In Italia era presente in 5 città: Roma, Torino, Milano, Firenze e Bergamo. (la Repubblica)