«Il grande scultore ha reso più affascinante anche il Senato»

Mi colpisce molto la scomparsa dello scultore Giuliano Vangi. Posso dire, per esserne stato testimone diretto, che ha reso «più affascinante» anche il Senato della Repubblica, avendo a suo tempo il presidente Pera disposto l’acquisto di alcune sue splendide opere. Una sua statua, «Italia», è collocata presso la Sala Zuccari a Palazzo Giustiniani, mentre un’altra, «Ragazza in piedi», adorna la Sala degli Atti Parlamentari. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altre fonti

Luca Conti, Amministratore delegato di E.ON Italia, in occasione dell'inaugurazione del Biodiversity Lab di Giussano, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: (Il Giornale d'Italia)

Chi non potrà andare lo ricorda comunque con enorme affetto e riconoscenza. I funerali di Giuliano Vangi si terranno oggi alle 15 nella cattedrale di Pesaro. (LA NAZIONE)

Era uno degli artisti più silenziosi e riservati che abbiano mai messo piede a Pietrasanta e in Versilia. A differenza di Botero, Mitoraj e – tra i big ancora in vita – Theimer e Finotti, che spesso e volentieri si sono concessi un caffè nei locali di piazza Duomo, Giuliano Vangi era di quelli che raramente si facevano vedere in giro. (LA NAZIONE)

FANO L’altro giorno l’ultimo saluto nel duomo di Pesaro a Giuliano Vangi, poco più di due settimane fa invece l’atto di giunta con cui il Comune assume un ruolo preciso nella procedura che dovrebbe portare alla realizzazione del museo dedicato all’artista a palazzo Bracci Pagani. (corriereadriatico.it)

Perché per Vangi, come per Pollini rispetto a Mozart e a Beethoven, si è trattato di reinterpretare la grande scultura di Giovanni Pisano, di Arnolfo di Cambio, di Tino di Camaino, di Jacopo della Quercia, di Donatello, di Michelozzo, di Michelangelo. (ilGiornale.it)

Martedì scorso, 26 marzo, è scomparso a Pesaro Giuliano Vangi, artista e scultore di fama internazionale che per alcuni anni aveva vissuto anche a Varese. (varesenews.it)