Ricette e prenotazioni. Solo la metà delle visite trova appuntamento. L'Asl prova a rimediare

LA NAZIONE SALUTE

Di Irene Puccioni EMPOLI Non è un mistero che le liste di attesa chirurgiche e ambulatoriali siano, negli ultimi anni, la spina nel fianco del sistema sanitario pubblico. Per alcune branche specialistiche ci vogliono mesi di pazienza. Nonostante nel 2023, in ambito di area vasta, siano state garantite oltre 61mila prestazioni diagnostiche e oltre 33mila visite in più rispetto all’anno precedente, non ci sono stati significativi miglioramenti in termini di attesa. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altre testate

Attese lunghissime, strutture ospedaliere lontane, difficoltà con i Cup e, troppo spesso, agende di prenotazione bloccate. A certificarlo, se ce ne fosse ancora bisogno, è un’indagine di Altroconsumo secondo la quale su 1.100 cittadini intervistati oltre 950 hanno avuto difficoltà nel prenotare una visita o un esame con il Ssn nel corso dell’ultimo anno. (Adnkronos)

Nove pazienti su dieci lamentano difficoltà nell’accesso alle prestazioni della Sanità pubblica in Italia. L’indagine è stata condotta su oltre 1.100 cittadini aderenti ad ACmakers, la community che collabora alle ricerche dell’Organizzazione, e focalizzata sulla problematica delle liste d’attesa. (FocuSicilia)

Per 9 italiani su 10 le liste d’attesa del Ssn sono un incubo. Attese lunghissime, strutture ospedaliere lontane, difficoltà con i Cup e, troppo spesso, agende di prenotazione bloccate. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Cresce l’attività dell’associazione che obbliga le ASL a rispettare i tempi in ricetta. Il Difensore Regionale pronto a convocare tutte le direzioni ASL per la questione delle liste di attesa e in partenza i primi esposti ai NAS e in Procura. (Prima il Levante)

La storia si ripete: mentre l’attenzione è alta, in queste settimane, sulla procedura tutta da rifare per la realizzazione del nuovo ospedale, la sanità andriese patisce le solite problematiche. (AndriaLive)

«La riunione per discutere dell’aggregato di spesa da assegnare agli specialisti ambulatoriali accreditati per il 2024 ha avuto una battuta d’arresto, perché non sono stati forniti dei dati certi per potere stabilire il reale fabbisogno sul territorio delle 9 Aziende Provinciali». (BlogSicilia.it)