Alta tensione in Medio Oriente. Sarà la Nato a gestire il "day after" a Gaza?

Contropiano ESTERI

Come c’era da immaginarsi, la risposta israeliana all’Iran non si è fatta aspettare, una azione limitata, rapida è precisa. Accompagnata da una manipolazione mediatica, secondo cui gli Usa hanno accettato il piano israeliano per invadere Rafah in cambio della promessa di non attaccare l’Iran, l’inganno è fatto, e forse concertato fra le parti interessate. Salvata l’abitudine di Tel Aviv alla segretezza e alla non divulgazione delle sue azioni militari. (Contropiano)

Ne parlano anche altri media

È finita qui? Difficile dirlo, perché la risposta dipende da una serie di partite che i contendenti stanno giocando e che solo in parte sono collegate ai risvolti militari. La prima partita, quella più evidente, la stanno giocando Israele e Usa, e ancor più Benjamin Netanyahu e Joe Biden. (L'Eco di Bergamo)

Nel corso di una lezione universitaria, uno studente mediorientale ha commentato l’attualità politica della sua terra: «A volte mi sembra che vi siano atteggiamenti infantili. L’attuale svolgimento del conflitto in Medio Oriente sembra evidenziare atteggiamenti da parte dei governi poco maturi. (Città Nuova)

Intanto il contrattacco: all’alba di ieri Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran nella provincia di Isfahan. Esplosioni anche in Siria. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Mimmo Srour ospite di Grandangolo: Il Capoluogo torna a parlare della guerra in Medio Oriente. Lo scenario della crisi israelo-palestinese è ancor più instabile dopo l'inserimento dell'Iran. Si inizia alla fine, per poi procedere a ritroso. (Il Capoluogo)

Escalation tra Israele e Iran. (ilmessaggero.it)

La prova di forza del regime degli ayatollah nei confronti di Israele costituisce il primo attacco militare portato direttamente contro Gerusalemme. L’Iran sta facendo sul serio? (ilGiornale.it)