Palermo, rider "cancellato" fa causa a Glovo: l'azienda condannata a assumerlo a tempo indeterminato

La Repubblica ECONOMIA

Era stato improvvisamente "disconesso" dalla piattaforma telematica di Glovo dopo la sua partecipazione a una trasmissione televisiva nella quale denunciava la precarietà e la mancanza di tutele del suo lavoro.

E il tribunale del lavoro non gli ha dato solo ragione ma con la sua sentenza ha creato un precedente che i sindacati non esitano a definire storico.

Un "licenziamento 2.0" che Marco Tuttolomondo, rider quarantanovenne palermitano non ha accettato facendo causa al colosso del delivery Glovo. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Lo ha stabilito un tribunale di Palermo con una sentenza che fa esultare la Nidil Cgil, che ha sostenuto un rider 49enne, Marco Tuttolomondo, nella causa fatta contro l'azienda spagnola per contestare il suo licenziamento. (QUOTIDIANO.NET)

Riteniamo che nessuno adesso potrà disconoscere il pronunciamento dei giudici palermitani. "Aspettiamo che Glovo comunichi al rider le modalità del suo reintegro come lavoratore a tempo indeterminato. (PalermoToday)

L’uomo, rider di 49 anni, aveva avviato una causa fatta contro l'azienda spagnola per contestare di fatto il suo licenziamento. "Ci aspettiamo un cambio di rotta da parte delle piattaforme che si ostinano a ritenere questi lavoratori come autonomi”, dichiarano il segretario generale Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso e il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. (AGI - Agenzia Italia)

«Una sentenza storica - dicono il segretario Nidil Cgil Palermo Andrea Gattuso e il segretario generale di Palermo Mario Ridulfo - È una vittoria di tutti e per tutti. «Il rider, assieme al sindacato, aveva partecipato a una trasmissione su una rete televisiva locale, denunciando la condizione di difficoltà vissute dai ciclofattorini delle piattaforme di delivery. (Alto Adige)

Lo hanno riabilitato il 12 giugno, dopo mesi di fermo.Con la Nidil Cgil al suo fianco, il fattorino palermitano ha fatto causa. Dopo aver intenta una causa contro Glovo, un tribunale per la prima volta ha riconosciuto come subordinato il rapporto di lavoro dei rider e ha condannato l'azienda spagnola di delivery ad assumerlo con un contratto. (La Repubblica)

Da quanto emerge, inoltre, la sentenza è arrivata dopo il rifiuto da parte di Glovo di chiudere la causa in questione con una transazione a 12.000 euro. A settembre è stato siglato un accordo tra AssoDelivery e un solo sindacato, l’Ugl, che aveva scatenato polemiche. (Avvenire)