Applausi a Pegli alla lettera del monologo di Scurati per il 25 Aprile

Primocanale INTERNO

Applausi e un po' di commozione stamane alla lettura del monologo dello scritto di Antonio Scurati per la celebrazione per il 25 Aprile a Pegli. A leggere lo scritto diventato un caso politico dopo essere stato censurato dalla Rai è stato un delegato della sezione locale dell'Anpi, l'associazione nazionale partigiani. E' stato questo il momento più toccante della manifestazione che ha visto una grande partecipazione di cittadini e alunni delle scuole elementari e medie. (Primocanale)

Ne parlano anche altri giornali

Dopo giorni di accuse e indici puntati contro politici, dirigenti, direttori e vice, abbiamo il nome di chi ha oscurato, tolto luce e spazio allo scrittore Antonio Scurati: Roberto Saviano. (Il Fatto Quotidiano)

Antonio Scurati è intervenuto dal palco di Milano leggendo il suo discorso che era stato censurato nei giorni scorsi in Rai. Terminato il monologo lo scrittore vincitore del Premio Strega è sceso dal palco e ha abbracciato la segretaria del Pd Elly Schlein prima di allontanarsi. (La7)

Sul piano istituzionale ci si muove sul discorso di Mattarella che dice “l’antifascismo unisce tutti” o meglio chiede che si sia tutti uniti, a Giorgia Meloni che dice in maniera asettica che la “fine del fascismo pose le basi per la fine della democrazia. (Il Riformista)

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così le candidature di Vannacci e Salis e le dichiarazioni di Paolo Del Debbio su Antonio Scurati: “Immaginiamo di trovarci davanti a una scheda elettorale alle prossime elezioni di giugno per il parlamento europeo. (Nicola Porro)

Alla vigilia, inoltre, sono confermate le presenze di quattro leader politici nazionali, sempre a Milano: la segretaria del Pd Elly Schlein, il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e il leader di Azione Carlo Calenda. (MilanoToday.it)

Da quando la censura della Rai meloniana si è abbattuta sul breve testo antifascista di Antonio Scurati, cercando anche ridicoli pretesti amministrativi non appena la grottesca gravità della gaffe si è manifestata, sorge una domanda tecnica e quindi forse frivola, nel tempo in cui la morale ideologica sembra essere la forma sola e unica di ogni cosa. (la Repubblica)