Istat: “Inflazione al 2,6% nel 2024. Bene il Pil ma rallentamento nei prossimi mesi”. La Bce chiede di indagare sui profitti aziendali

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L’anno prossimo l’inflazione dovrebbe dimezzarsi. Dal 5,7% con si stima chiuderà il 2023 scendere al 2,6%. È la previsione dell’Istat contenuta nel Report sulle Prospettive dell’economia italiana in cui si spiega che il processo è favorito dalla discesa dei prezzi dei beni energetici e dalle politiche restrittive attuate dalle banche centrali. L’Istat si attende anche che tra il 2023 e il 2024 l’occupazione, misurata in termini di unità di lavoro (ULA), segnerà una crescita in linea con quella del Pil (+1,2% nel 2023 e +1% nel 2024). (Il Fatto Quotidiano)

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Il Pil italiano è atteso in crescita sia nel 2023 (+1,2%) sia nel 2024 (+1,1%), seppur in rallentamento rispetto al 2022. Ci si attende, sottolinea l’Istat, che i consumi delle famiglie residenti e delle Isp (Istituzioni sociali private al servizio delle famiglie) segnino, in linea con l’andamento dell’attività economica, un aumento nel 2023 (+0,5%), che si rafforzerà l’anno successivo (+1,1%), “grazie all’ulteriore riduzione dell’inflazione associata a un graduale recupero delle retribuzioni e al miglioramento del mercato del lavoro“. (Corriere Romagna)

L'Italia cresce nelle stime delle prospettive economiche 2023-2024 dell'Istat. In uno scenario internazionale che mantiene segnali di incertezza, la crescita dell'Italia è comunque vincolata ad almeno due condizioni: “Lo scenario previsivo si fonda su ipotesi favorevoli sul percorso di riduzione dei prezzi nei prossimi mesi e sulla attuazione del piano di investimenti pubblici programmati nel biennio”, ha specificato la nota Istat. (Money.it)

Sia nel 2023 (+1,2 per cento) che nel 2024 (+1,1 per cento) il Prodotto interno lordo avrà il segno “più” davanti alla cifra dello sviluppo, seppur in rallentamento rispetto all’anno scorso. Questo è ciò che rileva l’Istituto nazionale di statistica (Istat) nel report “Le prospettive per l’economia italiana”. (L'Opinione delle Libertà)

Il Pil nel 2023 andrà meglio del previsto, crescendo dell’1,2%. Ma già nel 2024 si attende una lieve frenata all’1,1%. Gli ultimi dati pubblicati dall’Istat con il report Le prospettive per l’economia italiana rischiano di rappresentare un segnale d’allarme per il prossimo anno, soprattutto sul fronte di stipendi, pensioni e tasse. (LA NOTIZIA)

Le previsioni, basate sui dati rilevati da Istat nel Report “Le prospettive per l’economia italiana 2023 2024”, riguardano anche i consumi delle famiglie residenti e delle Istituzioni sociali private al servizio delle famiglie: ci si aspetta, infatti, che questi aumentino, in linea con l’andamento dell’attività economica, dello 0,5% nel 2023, che si rafforzerà fino all’1,1% dell’anno successivo. (Fiscal Focus)

Nel biennio di previsione, l’aumento del Pil verrebbe sostenuto principalmente dal contributo della domanda interna al netto delle scorte (+1,0 punti percentuali nel 2023 e +0,9 p. (Economy Magazine)