Quanto costerà allo Stato la bad bank di Mps dopo lo spezzatino cucinato da Unicredit

Startmag Web magazine ECONOMIA

Alla fine il quotidiano di Confindustria stima gli oneri complessivi per lo Stato con l’operazione Unicredit su Mps: una cifra che oscilla tra i 5 e i 10 miliardi di euro

Gli addetti ai lavori iniziano a ipotizzare scenari e anche numeri.

Ovviamente tutti a carico dello Stato.

Fatti, numeri e previsioni. Quanto costerà di nuovo Mps allo Stato – tra interventi diretti e indiretti – nel caso lo spezzatino del Monte (senza Npl e cause legali) sia davvero cucinato in casa Unicredit con l’accordo del ministero dell’Economia?

Prime stime per gli oneri a carico dello Stato nel caso l’acquisizione della parte buona di Mps da parte di Unicredit andasse in porto. (Startmag Web magazine)

Se ne è parlato anche su altri media

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“Voglio fare presente una cosa al Governo – insiste Giani-: la Toscana non vive con preoccupazione solo la vicenda Mps. Così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, interviene nella discussione che riguarda il futuro dell’Istituto bancario senese. (Toscana Notizie)

L'annuncio di un'acquisizione 'selettiva' del Monte dei Paschi è il primo passo di quello che gli investitori si aspettano da Andrea Orcel: un intenso taglio dei costi e un'attenta ricerca di un partner per accelerare il processo di consolidamento tra le banche europee. (Finanzaonline.com)

Ecco perché. A Piazza Affari Unicredit (+3,37%) e Banca Mps (+6,3%) catalizzano l’attenzione dopo l’annuncio che sono state avviate trattative in esclusiva tra in Mef e l’istituto guidato dall’ad, Andrea Orcel, per rilevare parti commerciali della banca senese. (Startmag Web magazine)

L'ex amministratore delegato di Unicredit, Jean Pierre Mustier, si era sempre detto contrario alle operazioni di fusione&acquisizione, ed è stato congedato. O almeno una parte di essa: uno dei punti del negoziato sarà appunto definire quale parte di Mps verrà venduta a Unicredit. (Sky Tg24 )

Abbiamo da un anno contrastato con varie azioni, tramite mezzi di comunicazione e in Parlamento, questa operazione in danno di imprese e lavoratori toscani, con rischio di ulteriore depressione economica del territorio e della città di Siena. (Il Cittadino on line)