Un copia incolla che porta al fallimento delle aziende ristorative

Ristorazione Italiana Magazine ECONOMIA

Siamo programmati per copiare, la verità è questa. Il problema è che spesso, invece di copiare dai migliori, copiamo dalla massa e da chi sbaglia. NON è colpa del ristoratore, ma di un processo che ha origini lontane e che si è instaurato dentro ognuno di noi. Un processo che ci porta a seguire le masse, in quanto ritenute le più giuste. “Se lo fanno anche loro, allora è giusto” “Tutti fanno così” “Se lo ha fatto una grande catena, significa che è la cosa giusta” Questi pensieri, talvolta inconsci, fanno parte di una mentalità che oggi deve smettere di esistere, soprattutto per i titolari di piccole imprese. (Ristorazione Italiana Magazine)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Si tratta del 3,9% in più del 2019, l’anno subito prima del Covid. Dopo la ripresa delle vendite al dettaglio certificata l’altro ieri dall’Istat, arriva una boccata d’ossigeno per bar e ristoranti. (ilmessaggero.it)

Nel 2023 sono state 85 le nuove imprese di ristorazione registrate a Pisa e provincia a fronte di 152 cessazioni, con un saldo negativo di 67 imprese e un bilancio complessivo di 2.431 imprese attive nell'intero comparto che occupano un totale di 6.534 addetti. (gonews)

C’è soddisfazione nella Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) Confcommercio, che ha presentato il rapporto “Ristorazione 2024”, perché «la voragine generata dall’emergenza pandemica è definitivamente dietro le spalle». (Il NordEst Quotidiano)

Stampa Dal XII Rapporto di Fipe-Confcommercio si rileva il buon andamento della spesa delle famiglie nella ristorazione, abbondantemente al di sopra dei livelli pre-Covid e recuperando significative quote di mercato rispetto al consumo domestico, con i prezzi cresciuti del 5,8%, tra i valori più contenuti a livello dei 27 Paesi della Ue. (Salernonotizie.it)

Detto ciò il 2023 ha segnato un saldo finale negativo per la nostra provincia, si sono registrate 58 nuove iscrizioni contro 146 cessazioni, tradotto 88 ristoranti chiusi. Attività che danno lavoro, sempre attestato dal centro studi Fipe, a 5.664 addetti, un vero e proprio esercito che contribuisce a movimentare, a livello regionale, oltre 6 milioni di euro di spesa da parte di famiglie che scelgono, nel corso dell’anno, di consumare uno o più pasti al ristorante. (LA NAZIONE)

La spesa dei consumatori torna ai livelli pre pandemia, seppur solo a livello nominale. Forte il dinamismo degli imprenditori del comparto (Food Service)