No al “pay or okay”: dall’EDPB stretta sul consenso per le grandi piattaforme online

Cyber Security 360 ECONOMIA

Il modello di Meta “pay or okay” ovvero “paga (l’abbonamento) o dai l’ok alla pubblicità personalizzata” non è affatto ok. A stabilirlo è l’EDPB con la recente opinion 8/2024. L’EDPB, in questo parere, si è trovata ad analizzare più da vicino il sistema — congeniato da Meta — del “Pay or okay”, ritornando sulla spinosa tematica del consenso. Il metodo “pay or okay” non funziona da valido consenso Il quesito, in sostanza, è questo: può ritenersi valido davvero il consenso richiesto attraverso questo meccanismo? Secondo l’EDPB, il fatto che i grandi portali online prevedano solo le due ipotesi di prestare il consenso al trattamento dei dati personali per fini di pubblicità comportamentale, o pagare un abbonamento senza prevedere anche per gli utenti una terza via alternativa ed equivalente, ma soprattutto gratuita, non funziona né può funzionare facendo venir meno i requisiti di validità del consenso richiesti dal GDPR (Cyber Security 360)

Su altri giornali

Meta, l'azienda dietro Facebook e Instagram, sembra non avere fortuna con la sua strategia di addebitare agli utenti europei una tariffa per evitare il tracciamento pubblicitario. (Tom's Hardware Italia)

Nel corso della plenaria del 17 aprile 2024, l'European Data Protection Board ha infatti adottato un parere ai sensi dell'art. 64 (2) del GDPR a seguito delle richieste che gli erano state sottoposte dalle autorità olandese, norvegese e di Amburgo, anche alla luce della sentenza C-252/21 della Corte di Giustizia UE. (Federprivacy)

Meta non può usare il modello “Consenti o Paga”. In base alla decisione del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), valida per tutte le piattaforme online di grandi dimensioni, gli utenti devono esprimere un consenso libero al tracciamento per le inserzioni comportamentali, senza l’imposizione di un abbonamento. (Punto Informatico)

Le grandi piattaforme online dovrebbero evitare di trasformare il diritto fondamentale alla protezione dei dati in una funzionalità a pagamento. Gli individui, a loro volta, dovrebbero essere pienamente consapevoli del valore e delle conseguenze delle loro scelte. (Agenda Digitale)

Per il garante europeo della privacy, l'European Data Protection Board, adottare il sistema cosiddetto "consenti o paga" deve proporre anche un'alternativa gratuita che non preveda la profilazione estesa degli utenti. (DDay.it)

I Garanti Privacy europei concordano sul fatto che un modello come quello applicato da Meta su Facebook e Instagram, che di fatto obbliga gli utenti alla condivisione dei dati personali per poter utilizzare gratis le piattaforme, non è ammissibile sulla base delle prescrizioni del GDPR (IlSoftware.it)