Aborto: consultori sono sotto assedio, ma il governo aiuta i gruppi pro vita

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Annunciata un’infinità di volte e già sottoposta al giudizio del Tar, la cosiddetta «stanza dell’ascolto» verrà infine inaugurata a metà giugno all’ospedale ginecologico Sant’Anna di Torino. È la stanza degli antiabortisti. La stanza di chi vuole mettere in dubbio la libertà di scelta delle donne. È stata voluta dall’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone, luogotenente di Fra… (La Stampa)

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Come era prevedibile, l’emendamento, voluto da Fratelli d’Italia, al decreto legge che mette in atto il Pnrr e che prevede l’ingresso delle associazioni pro-vita (o pro-life) nei consultori pubblici fa discutere e non solo dentro Parlamento. (Corriere)

In fondo era soltanto questione di tempo e l’attacco del Governo alla legge 194 è diventato palese, evidente, frontale. Smentendo così i proclami di inizio legislatura con i quali la premier Meloni e la ministra Roccella affermavano: “Basta bugie, non toccheremo la legge sull’aborto”. (la Repubblica)

“Un attacco inaccettabile a un diritto che è già svilito, perché molte donne non riescono ad esigere questo diritto in alcune regioni governate dalla destra e da Fratelli d’Italia”. Lo ha detto a LaPresse il senatore Pd Alessandro Zan, rispondendo alle domande sull’emendamento presentato dal parlamentare di Fratelli d’Italia Lorenzo Malagola nella discussione sul decreto Pnrr. (LAPRESSE)

Costringere la donna che vuole ricorrere all’interruzione di gravidanza a mettersi in lista d’attesa o peggio ancora a mettersi in viaggio per un’altra città o regione a causa della presenza medici obiettori. (La Stampa)

Ma davvero prevedere la presenza di “soggetti del Terzo settore” nei consultori dove tra le altre decine di attività si certifica la volontà di ricorrere all’Ivg può interferire con la libertà delle donne o addirittura minacciare il “diritto” all’aborto, come si è sentito dire a proposito dell’emendamento al “decreto Pnrr” presentato da Fratelli d’Italia e approvato in Commissione Bilancio e ora passato alla Camera? (Avvenire)

Mentre il Parlamento europeo, preoccupato da quanto avviene in molti Stati membri, tra cui l’Italia, e ispirato dall’espressa introduzione nella Costituzione francese, approva la Risoluzione per l’Inclusione del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, il nostro governo esprime tutta la sua distanza dai valori comuni europei con un nuovo attacco all’autonomia riproduttiva delle donne. (il manifesto)