Leggere ancora Paul Auster, un possibile racconto dello scrittore dietro gli specchi della vita

Milano, 2 mag. – “Qui non c’è nessun Paul Auster”. Probabilmente inizia con questa frase, che viene pronunciata nelle primissime pagine del romanzo “Città di vetro”, che apre la “Trilogia di New York”, la grande fama di Paul Auster, lo scrittore di Brooklyn che è morto il 30 aprile a 77 anni lasciando una cospicua eredità di romanzi e una storia personale complessa e affascinante. A pronunciare la frase è Quinn, il protagonista del libro del 1985, dopo avere ricevuto una telefonata notturna di qualcuno che, con la massima urgenza, cercava l’agenzia investigativa Auster. (Agenzia askanews)

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Inizia così il post pubblicato da Siri Hustvedt, moglie dello scrittore americano deceduto a 77 anni. "È morto a casa, in una stanza che amava, la biblioteca, una stanza con libri su ogni parete dal pavimento al soffitto, ma anche con alte finestre che lasciavano entrare la luce - scrive ancora - È morto con noi, la sua famiglia, intorno a lui il 30 aprile 2024 alle 18:58". (Adnkronos)

C’è l’ultimo libro, Baumngartner, storia di uno svagato alter ego che, attraversando l’esistenza … (la Repubblica)

Siri Hustvedt in un post su Instagram ritiene che la sua famiglia sia stata "derubata" della "dignità" dopo che un'amica ha rapidamente confermato la morte dello scrittore ai media (Sky Tg24 )

Tutto è com’era prima e come sarà sempre. Un giorno c’è la vita. (Il Fatto Quotidiano)

Non è stato uno scrittore né una persona facile, Auster, anche se ha raggiunto presto quel certo tipo di popolarità affettuosa che forse non è toccata nemmeno al suo più anziano concittadino Philip Roth. (ilGiornale.it)

La moglie Siri Hustvedt: «Ingenuamente, pensavo che sarei stata io a dare la notizia della morte di mio marito. Lo scrittore americano è scomparso il 30 aprile nella sua casa di Brooklyn, aveva 77 anni. (Corriere della Sera)