Caso Puglia, la Procura accelera dopo la scoperta della chat tra Emiliano e Pisicchio: è caccia alla «fonte romana»

Corriere INTERNO

Fughe di notizie, dimissioni prima spontanee e poi «indotte», un’amministrazione regionale che non è mai stata alle corde come in questo periodo. Sono giorni duri per il governatore pugliese Michele Emiliano, da settimane spettatore interessato delle inchieste che hanno coinvolto persone a vario titolo a lui vicine (dall’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, in carcere da fine febbraio per scambio elettorale politico mafioso, al fondatore di «Sud al centro» Alessandro Cataldo, ai domiciliari da due settimane per corruzione elettorale) e da qualche giorno più che mai coinvolto nell’ennesima indagine della Procura di Bari (Corriere)

Su altri media

Galeotto lo scambio di whats app tra Michele Emiliano e Alfonso Pisicchio, il giorno dell’arresto di quest’ultimo. (L'HuffPost)

Il presidente della Regione Puglia potrebbe essere indagato per rivelazione di segreto d’ufficio perché lo scorso 10 aprile – dopo aver saputo dell’imminente arresto del commissario dell’agenzia regionale per la tecnologia (Arti) ed ex assessore regionale all’Urbanistica, Alfonso Pisicchio – lo avrebbe avvertito dicendogli “dimettiti o ti rimuovo”. (l'Immediato)

Per elencare invece ciò che il governatore pugliese, per dirla con una espressione che tra i pm come lui andava un tempo molto di moda, «non poteva non sapere». Sospettavamo infatti che alcune arrampicate dialettiche sugli specchi da Emiliano agilmente eseguite per tirarsi fuori dagli scandali pugliesi, fossero in realtà un abuso della nostra credulità. (Corriere)

Ora sul presidente della Regione di provata fede dem cala la pesante accusa di Alfonso Pisicchio, riportata dalla Gazzetta del Mezzogiorno. Nuove tegole per il governatore Michele Emiliano con inchieste giudiziarie che si accavallano e ingrossano di giorno in giorno lo scandalo Puglia (Secolo d'Italia)

Chi ha avvisato Michele Emiliano dell'accelerata sulle indagini a carico di Alfonsino Pisicchio, fino al 10 aprile direttore dell'Arti (agenzia regionale per la Tecnologia e l'innovazione) e suo ex assessore? È quanto si chiedono gli inquirenti, da qualche giorno sulle tracce della terza persona coinvolta nella presunta fuga di notizie che portò gli inquirenti ad anticipare l'arresto di Pisicchio (ai domiciliari con il fratello Enzo, in totale gli arrestati sono cinque) al mercoledì sera, intorno alle 20, dopo le sue rapide e inaspettate dimissioni dall'agenzia regionale. (Corriere)

Inizialmente, un'inchiesta ha rivelato legami compromettenti tra i clan mafiosi di Bari e una parte della classe politica locale. Successivamente, un'altra inchiesta ha svelato pratiche discutibili di alcuni politici nell'organizzazione delle elezioni, con il voto trattato come merce in vendita a 50 euro per ogni preferenza. (Taranto Buonasera)