Incidente sul lavoro in centro a Milano, ragazzo precipita nel vuoto: gravissimo

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Le tavole che cedono sotto i suoi piedi, poi il volo nel vuoto. Sono gravi le condizioni dell’operaio 18enne rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro in un cantiere di via Senato a Milano (pieno centro della città) nel pomeriggio di venerdì 26 aprile. Tutto è successo intorno alle 15 all’interno del palazzo al civico 13, come riferito dai vigili del fuoco. L’esatta dinamica del sinistro è al vaglio della polizia locale di Milano, sul posto per i rilievi insieme ai tecnici dell’Ats. (MilanoToday.it)

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La vittima dell'incidente è un operaio di 18 anni di origini albanesi. La caduta da dieci metri d'altezza mentre lavora. (Corriere Milano)

Un giovane operaio di 18 anni di origini albanesi, per cause in corso di accertamento, è caduto in un cavedio da un'altezza di circa 10 metri. Teatro un cantiere edile posto all'interno di un edificio in ristrutturazione. (Tiscali Notizie)

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Un operaio di 18 anni di origini albanesi è rimasto gravemente ferito dopo essere precipitato da un'altezza di circa 10 metri. Il giovane stava lavorando in un cantiere edile posto all'interno di un edificio in ristrutturazione, quando per cause in corso di accertamento è precipitato in un cavedio. (leggo.it)

Un giovane operaio di 18 anni di origini albanesi, per cause in corso di accertamento, è caduto in un cavedio da un'altezza di circa 10 metri. Teatro dell’incidente un cantiere edile all'interno di un edificio in ristrutturazione. (IL GIORNO)

“Le autorità competenti svolgeranno le indagini per definire meglio la dinamica dell’incidente e individuare le responsabilità – sottolineano Camera del Lavoro e Fillea – ma anche con le poche informazioni in nostro possesso vogliamo da subito ricordare con forza come gli infortuni in cantiere non siano mai una casualità: alla base degli incidenti mortali ci sono spesso cause riconducibili ad esempio all’organizzazione del lavoro nel cantiere, all’assenza di formazione, a una scorretta manutenzione dei macchinari e ai ritmi elevati di produzione”. (Collettiva.it)