“Il servizio pubblico megafono dei partiti”: stato di agitazione in Rai e giornalisti pronti allo sciopero

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Dopo le polemiche per il blitz della maggioranza sulla par condicio e poco più di 24 ore dopo l’addio di Amadeus, l’Assemblea dei Comitati di redazione e dei fiduciari della Rai ha proclamato a larghissima maggioranza (8 voti contrari e un astenuto) lo stato di agitazione e affidato al sindacato Usigrai un pacchetto di cinque giorni di sciopero. L’Assemblea – spiega una nota – “contesta la volontà di trasformare il servizio pubblico nel megafono dei partiti, e all’azienda gli accorpamenti di testate calati dall’alto che svuoterebbero Radio1 della sua vocazione all news, la mancata volontà di indire una selezione pubblica per sostituire gli oltre 100 colleghi usciti dalla Rai negli ultimi anni, il mancato rispetto degli accordi sindacali sugli organici nella Tgr, l’assenza di risorse per stabilizzare i precari che lavorano nelle reti, i tagli alle troupe e la disdetta da parte del vertice del premio di risultato”. (Il Fatto Quotidiano)

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Che contesta, spiega una nota, "la volontà di trasformare il servizio pubblico nel megafono dei partiti, e all'azienda gli accorpamenti di testate calati dall'alto che svuoterebbero Radio1 della sua vocazione all news, la mancata volontà di indire una selezione pubblica per sostituire gli oltre 100 colleghi usciti dalla Rai negli ultimi anni, il mancato rispetto degli accordi sindacali sugli organici nella Tgr, l'assenza di risorse per stabilizzare i precari che lavorano nelle reti, i tagli alle troupe e la disdetta da parte del vertice del premio di risultato". (la Repubblica)

«Rai megafono dei partiti», tuona un comunicato dei cdr. (La Stampa)

Una decisione spettacolare che fa seguito alle polemiche di questi giorni e all’uscita di Amadeus da Viale Mazzini che suscitano naturalmente una «fortissima preoccupazione» e che si riassumono così: «Mentre da un lato si registra la fuga di alcuni dei volti noti della Rai verso altri competitor - con inevitabili ripercussioni anche sugli ascolti e sui bilanci aziendali - dall’altro non si difende l’autonomia del Servizio Pubblico dalla politica». (ilGiornale.it)

In gergo si chiama «soccorso rosso», cioè l'unione di forze diverse (giornalismo, magistratura, politica) per combattere un nemico comune. I giornalisti della Rai hanno proclamato cinque giorni di sciopero per «non essere ostaggi dei partiti». (ilGiornale.it)

Tutto questo dibattere attorno all’ex premier e numero uno della Bce sembra quasi infastidirla. Perché sul futuro di Mario Draghi ai vertici dell’Europa – quella che verrà dopo il voto del 9 giugno – per Giorgia Meloni si fa mera “filosofia”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Il caso finisce sotto i riflettori proprio nel giorno in cui la premier Meloni è arrivata nella capitale europea per il vertice dei capi di Stato e di governo dei 27 che prosegue e si chiude oggi. Lo auspicano i Verdi europei con una richiesta alla Commissione Ue di indagare le interferenze governative sulla libertà di stampa in Italia. (il manifesto)