Torino, il nobile Pietro Costanzia ai pm: «Volevo solo picchiarlo. Non avevo un machete, ma un pugnale. Vi dico dove cercarlo»
«Sì, volevo picchiarlo, ma non ucciderlo. E neanche ferirlo così gravemente». Sono le tre del pomeriggio quando Pietro Costanzia di Costigliole, il nobile piemontese in carcere per aver aggredito con un machete il 23enne O.B., esce scortato dalla polizia penitenziaria dal Palagiustizia dopo essere stato interrogato per cinque ore dai pm Mario Bendoni e Davide Pretti. È la prima volta che, accompagnato dal proprio avvocato Wilmer Perga, ripercorre nei dettagli la giornata del 18 marzo e i motivi che lo hanno spinto a pianificare la spedizione punitiva. (Corriere della Sera)
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Difeso dall’avvocato Wilmer Perga, ieri il nobile di 23 anni arrestato il 21 marzo scorso per aver colpito un coetaneo con un machete l’ha raccontato ai pubblici ministeri Mario Bendoni e Davide Pretti. (Open)
Volevo solo dargli un sacco di botte, una bella lezione. «Non volevo ammazzare Oreste, assolutamente no. (La Stampa)
E quando il segreto è stato rivelato, è esplosa la rabbia irrefrenabile di Pietro Costanzia di Costigliole, il nobile di 23 anni arrestato il 21 marzo per avere tagliato con un m… Sul movente, a questo punto, non ci sarebbero più dubbi. (La Repubblica)
Davanti ai giudici del tribunale della Libertà, Rocco Costanzia ieri mattina ha ribadito la sua versione: «Non sapevo che mio fratello Pietro avesse con sé un machete, non l’ho visto colpire». (La Repubblica)
Rocco Costanzia si è difeso davanti a giudici del tribunale della Libertà per sminuire la sua posizione nell'agguato del 18 marzo scorso a Torino ai danni di un ragazzo a cui è stata poi amputata la gamba sinistra a causa delle ferite. (Fanpage.it)
La versione di Pietro Costanzia di Costigliole, il conte 23enne in carcere per l'aggressione dello scorso marzo a Torino nella quale un suo coetaneo ha perso la gamba. "Volevo solo picchiarlo, dargli una lezione" per aver molestato la sua ragazza. (Fanpage.it)
