Lo Stato islamico rilancia il suo ruolo nel conflitto multidimensionale

Tempi.it ESTERI

L’attacco rivendicato dallo Stato islamico avvenuto lo scorso 22 marzo all’auditorium Crocus City di Hall poco fuori Mosca ha riportato sotto i riflettori un fenomeno che Covid, guerra in Ucraina e conflitto in Medio Oriente avevano messo ormai da tempo in secondo piano: la guerra del jihad globale contro i “nemici dell’Islam” e uno Stato islamico intenzionato a riposizionarsi nel conflitto globale multidimensionale come uno degli attori significativi. (Tempi.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Dalle ultime dichiarazioni dei vertici del regime russo sugli attentati di Mosca emerge un quadro piuttosto chiaro. Il capo del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev, ha detto che dietro c’è «certamente l’Ucraina». (Start Magazine)

In particolare, dai risultati iniziali dell'inchiesta sarebbero emerse "prove" del collegamento tra gli autori dell'attacco e "i nazionalisti ucraini". (Today.it)

Una persona sarebbe stata arrestata perché sospettata di essere coinvolta nel finanziamento dell'attacco (LAPRESSE)

La pista ucraina dietro l’attentato alla sala concerti di Mosca, finora evocata dai vertici politici a partire da Vladimir Putin, è stata rilanciata anche dagli inquirenti, che hanno lanciato le prime accuse specifiche. (Giornale di Sicilia)

Uno di loro infierisce con un coltello su una vittima già a terra circondata dal suo sangue. (Adnkronos) – E’ stata diffusa in rete una versione estesa di un primo video dell’assalto della Crocus City Hall uscito due giorni dopo l’azione rivendicata dall’Isis-K alla sala da concerto alle porte di Mosca (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Inoltre secondo il Comitato – si legge sull’agenzia Ria Novosti «somme significative di denaro e criptovalute dall’Ucraina sono state usate per preparare l’attentato». (Open)