La concorrenza sleale sulle spiagge - HuffPost Italia

L'HuffPost INTERNO

Il Primo Maggio è la festa del lavoro. Di tutto il lavoro. Non soltanto del lavoro dipendente, vero o mascherato da Partita Iva. Anche del lavoro autonomo, professionale e imprenditoriale in condizioni di sostanziale subordinazione. I tanti che hanno celebrato una delle sentenze del Consiglio di Stato per la messa a gara delle concessioni delle spiagge è sicuro che non si continui a colpire il lavoro ma vi saranno benefici per i “cittadini-consumatori” e/o per i contribuenti? Se si riflettesse senza pregiudizi sul meccanismo del bando previsto all’art 12 della Direttiva Bolkestein si coglierebbe che tale procedura è radicalmente discriminatoria: la gara non si gioca su un level playing field, ossia su un terreno equo, ma su un piano inclinato e ostile ai “i piccoli”, siano gestori di stabilimenti balneari o operatori dei banchi nei mercati rionali o tassisti. (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dovrà partecipare alle gare che ormai appaiono inevitabili e che probabilmente premieranno i concorrenti che dimostreranno soprattutto una lunga esperienza nel settore, garanzia di una buona gestione in sicurezza. (LevanteNews.it)

La proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024 è illegittima e le gare vanno effettuate subito. (Mondo Balneare)

– Stop and go sulle concessioni demaniali per i balneari dal Consiglio di Stato (Sezione Settima presieduta dal giudice Marco Lipari) che ha emesso due ordinanze sul ricorso di alcuni balneari di Rapallo contro la messa a gara delle concessioni demaniali. (IL TELEGRAFO Livorno)

Il Consiglio di Stato ribadisce la linea della fermezza - o meglio, della coerenza con se stesso - sulla sensibilissima materia degli arenili, scatenando le inevitabili reazioni del mondo politico e della categoria. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Sentenze e pronunce, «Sconcertante il polverone sollevano a danno dei balneari» Immediata la reazione delle associazioni di categoria, come il Sib-Confcommercio, che col presidente nazionale Antonio Capacchione non la manda a dire: «Sconcertante polverone in danno dei balneari e del paese. (Termoli Online)

Una nuova doccia fredda per il governo sul fronte dei balneari. E, questa volta, a chiedere lo stop a deroghe e rinvii rispetto alla direttiva Bolkstein sulle liberalizzazioni non è Bruxelles ma Roma, con una sentenza del Consiglio di Stato, l’organismo presieduto da Luigi Maruotti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)