Consumatori, a marzo fiducia in calo. Imprese più ottimiste

Economy Magazine ECONOMIA

Prevale il pessimismo tra i consumatori italiani. A marzo 2024 l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce da 97,0 a 96,5 punti (contro attese per 97,5 punti). In rialzo la fiducia delle imprese, con l’indice che sale da 95,9 a 97,0 punti. Lo rende noto l’Istat. Istat, fiducia consumatori in calo Questo calo di fiducia riassume il deterioramento sia del clima personale (da 95,2 a 94,6) sia di quello corrente (l’indice cala da 97,0 a 96,0). (Economy Magazine)

Ne parlano anche altri media

Nei giorni scorsi, i militari delle Stazioni Carabinieri di Cassino e Piedimonte San Germano hanno eseguito due distinte ordinanze emesse dagli Uffici Esecuzione Penale presso la Corte d’Appello e presso il Tribunale di Napoli a seguito di sentenze definitive nei confronti di una donna e di un uomo, responsabili rispettivamente di truffa, usura e violazione degli obblighi di assistenza familiare. (Frosinone News)

Il clima di fiducia delle imprese torna a migliorare, ma non per i negozi. A pesare sui negozi, una ripresa dei consumi più debole del previsto e l’onda lunga dell’inflazione, che continua a condizionare le scelte delle famiglie. (Confesercenti)

Cala, a marzo, la fiducia dei consumatori. L’Istat rileva una battuta d’arresto dell’indice, che si riporta al livello dello scorso gennaio. (Federconsumatori)

Il calo dell’indice è influenzato principalmente dal peggioramento sia delle valutazioni sul quadro economico familiare (compresi i giudizi sul bilancio familiare) sia di quelle sull’opportunità all’acquisto di beni durevoli nella fase attuale. (Requadro)

: Il presidente di Codacons Carlo Rienzi: "Il governo dovrebbe attuare misure davvero efficaci per far scendere i listini al dettaglio" (Tuscia Web)

Un dato ampiamente prevedibile, afferma Federconsumatori Rimini in una nota: le famiglie continuano a far fronte a prezzi dei beni di consumo estremamente elevati, sono costrette a rinunce e tagli, anche nel settore alimentare e della salute, stanno pagando bollette esorbitanti, per l’effetto congiunto dell’abolizione del mercato tutelato nel settore del gas (e a breve anche in quello dell’energia elettrica) e dello smantellamento del tutto prematuro dei sostegni disposti per affrontare la crisi energetica. (AltaRimini)