Quei veleni in tribunale. Il maxi giudice scroccone si dimette per vergogna

L'ultimo ad andarci di mezzo è Piero Gamacchio, 67 anni, giudice di Corte d'appello.

Prima sottovoce, poi più esplicitamente, Gamacchio veniva accusato di inspiegabili eccessi di garantismo.

E poco conta che le sentenze non le avesse decise da solo, né che fossero state entrambe confermate in Cassazione

«Si è trattato di un comportamento di grave leggerezza di cui mi pento profondamente e al quale porrò al più presto rimedio», scrive il giudice. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il pagamento dei pranzi sospesi e l’assenza di denunce dei ristoratori escludono procedimenti penali Gamacchio, componente della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Milano, è un magistrato molto noto. (Il Riformista)

La dichiarazione con cui Gamacchio ha annunciato il suo passo indietro è stata riportata sul profilo Facebook del giornalista Gianluigi Nuzzi, il quale in questi giorni proprio sul social network aveva raccontato la vicenda dei conti non pagati. (Corriere della Sera)

Nella sua carriera si è occupato di procedimenti molto delicati come il caso Finmeccanica, quello dell’ex assessore lombardo Zambetti condannato per legami con la ‘ndrangheta, della vicenda dei “dossier illegali” e, andando molto più indietro, anche del processo “conto protezione” a Bettino Craxi e pure del caso del Banco Ambrosiano. (leggo.it)

Sta di fatto che ieri il 67enne Piero Gamacchio, a lungo giudice di Tribunale e negli ultimi anni in Corte d’Appello, va in aspettativa 45 giorni subito già da oggi, e poi in pensione da luglio (come già da tempo era noto avesse programmato) con due anni di anticipo. (Corriere della Sera)

Nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano, intanto, c'è chi difende l'indipendenza e la competenza della storica e apprezzata toga milanese. In questi giorni pare stia saldando gli ultimi conti lasciati in sospeso. (Sky Tg24 )

Sono le parole del giudice milanese Piero Gamacchio, riportate sul profilo Facebook del giornalista Gianluigi Nuzzi, il quale in questi giorni proprio sul social network ha raccontato la vicenda, ripresa da Dagospia e di cui molto si è parlato nei corridoi del Palazzo di Giustizia di Milano, del magistrato della Corte d’Appello milanese che ha lasciato in sospeso conti in alcuni bar e ristoranti nelle vicinanze del Palagiustizi. (Imola Oggi)