Settore auto: il 2021 si conferma un anno pessimo

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Gli unici mercati automobilistici dell’Unione a registrare un’espansione delle vendite nel mese di riferimento sono stati Bulgaria, Croazia, Lettonia e Slovenia.

Per quanto riguarda i singoli brand delle auto, nel 2021 Volkswagen ha confermato il suo primo posto, registrando una quota di mercato del 25,1% vendendo 2,43 milioni di auto (-4,8%).

Tutti i numeri e le previsioni sul settore auto in Europa. (Money.it)

Ne parlano anche altre fonti

Il Gruppo Volkswagen arriva a 2.944.117 immatricolazioni e un calo del 3,7% sul 2020. Nissan a dicembre registra un -30,5% (-14,2% nel 2021), Honda -42,4% (-15,3%), Mazda -41,9% (+4%) e Mitsubishi -16,1% (-29,1%) (Virgilio Motori)

Riteniamo quindi necessario, innanzitutto, che il Governo italiano non presenti alla Commissione Europea l'ennesima domanda di proroga per la deroga al diritto comunitario sulla detraibilità dell'Iva, visto l'approssimarsi della scadenza del primo aprile" (Teleborsa) - Il 2021 vero anno nero per il mercato dell'auto in Europa, con Italia che resta l'unico fra i cinque Paesi a non aver finora previsto per il 2022 sostegni alla domanda di veicoli a zero o bassissime emissioni. (ilmessaggero.it)

Va anche segnalato che nella maggior parte dei mercati dell’Europa Occidentale vi è una sensibile crescita della quota delle auto elettriche Andiamo male; crollo delle vendite auto in Europa nel 2021: -26% rispetto al 2019. (ClubAlfa.it)

Il marchio Fiat, primo italiano, è al 13° posto: nel 2020 occupava invece la decima posizione I dati pubblicati da ACEA, l’associazione dei costruttori automobilistici europei, hanno acceso un campanello d’allarme relativamente al mercato continentale. (FormulaPassion.it)

Il report dimostra come, nel 2021, le vendite siano calate dell’1.5% rispetto al 2020 anche a causa delle carenze critiche di semiconduttori e per colpa dell’emergenza sanitaria in corso. (Calcio e Finanza)

Si sono salvati solo mercati minori, come quello bulgaro, estone sloveno e croato. Con il nostro Paese che ha perso meno rispetto agli altri perché, seppur coi limiti di un’erogazione “a singhiozzo”, il sistema di incentivi messo in piedi ha consentito di limitare i danni meglio che altrove (Il Fatto Quotidiano)