Le imprese più digitalizzate sono più dinamiche, produttive e competitive: le evidenze nel Rapporto competitività dell'Istat
Le imprese che investono più nelle tecnologie digitali si sono rivelate più dinamiche, abilitando vantaggi in termini di produttività e competitività che rimuovono anche i limiti tradizionalmente legati alla dimensione aziendale: è una delle evidenze che emerge dal “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi” dell’Istat. Nell’edizione 2024 del rapporto, la dodicesima, i ricercatori dell’Istat hanno voluto dare continuità con il rapporto 2023, proseguendo l’indagine relativa agli effetti, sul tessuto produttivo italiano, del doppio shock rappresentato dalla crisi pandemica e da quella energetica. (Innovation Post)
Ne parlano anche altre testate
IMAGOECONOMICA (Avvenire)
Secondo l’istituto di statistica, se i tassi non scenderanno un quarto delle 800mila imprese italiane andrebbe in sofferenza, soprattutto nel settore terziario. (LA NOTIZIA)
Minuti per la lettura (Quotidiano del Sud)
Infatti la stretta monetaria mette a rischio il nostro tessuto produttivo. Lo rileva l’Istat nel rapporto sulla competitività. (Liberoquotidiano.it)
Nel 2023 il Pil mondiale ha rallentato (+3,1% secondo il FMI, dal +3,5% del 2022), attestandosi su un ritmo di espansione inferiore a quello storico (+3,8% in media nel 2000-2019). La produzione industriale mondiale è risultata sostanzialmente nulla, mentre i servizi hanno continuato a crescere. (LA STAMPA Finanza)
L'Istat ha pubblicato il rapporto sulla competitività dei settori produttivi italiani, che fotografa la situazione delle aziende del nostro Paese tra il 2019 e il 2022. Dell'innovazione tecnologica per adattarsi alla rivoluzione digitale in corso fino alla dimensione delle aziende, sono stati molti i cambiamenti avvenuti negli ultimi 4 anni. (QuiFinanza)