Il codice sorgente di Twitter pubblicato su GitHub senza permesso

WIRED Italia ECONOMIA

Un estratto del codice sorgente di [Twitter]{: isAutogenerated="true"} è stato condiviso sulla piattaforma di collaborazione software GitHub senza autorizzazione. Il responsabile, a quanto pare, è un utente dal nome "FreeSpeechEnthusiast", la cui identità non è ancora stata identificata. Proprio per questo, la piattaforma ha emesso un mandato di comparizione che obblighi GitHub a rivelare tutto quello che sa sull'utente “incriminato”. (WIRED Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

L’ultimo giorno prima dell’annuncio dell’operazione il gruppo valeva in borsa una trentina di miliardi. La società infatti è stata comprata per 44 miliardi di dollari dall’imprenditore Elon Musk che ne ha poi deciso il de listing. (Il Fatto Quotidiano)

Nel frattempo la bio su Twitter è cambiata un’altra volta, la dicitura Chief Twit è scomparsa e forse adesso abbiamo capito perché: perché dall’aprile del 2022, mese in cui Musk è diventato ufficialmente proprietario e Ceo di Twitter, a oggi, il social ha perso più di metà del suo valore di mercato. (Rivista Studio)

Twitter, svalutazione di oltre il 50% In particolare, il memo indica che la società vale circa 20 miliardi di dollari, una cifra che rappresenta una svalutazione di oltre il 50% rispetto all’acquisto di Musk. (Wall Street Italia)

Elon Musk ha pubblicato il codice sorgente di Twitter: “Scoprirete cose imbarazzanti” Il Ceo ha deciso di mostrare l’architettura profonda della piattaforma, potrebbe essere utile per capire se Twitter è stato davvero modificato per rendere Musk più visibile. (Fanpage)

Come promesso da Elon Musk, Twitter ha pubblicato il codice dell’algoritmo dei suggerimenti su GitHub. L’azienda californiana descrive la novità come una “nuova era di trasparenza”. Gli sviluppatori di tutto il mondo possono quindi analizzare il codice ed eventualmente individuare le vulnerabilità. (Punto Informatico)

Nuove grane per Elon Musk, alle prese con un leak di poco conto riconducibile forse a uno dei tanti dipendenti cacciati in malo modo nell’ultimo periodo. Parte anche la stretta ai bot: potranno restare solo se con “account verificati”. (Start Magazine)