Industria, sorpresa: il Sud traina l'export
Minuti per la lettura PRIMA la pandemia, poi l’impennata dei prezzi, quindi la guerra e la stretta del credito. Uno shock dopo l’altro per il sistema produttivo italiano che, però, ha saputo reagire diventando più “resiliente”, aumentando le dimensioni delle imprese e investendo in tecnologia: ma fra le novità più significative emerse dal rapporto sulla competitività delle imprese presentato ieri dall’Istat emerge anche una nuova luce che arriva dalle imprese del Sud, con un dinamismo sul fronte dell’export che di fatto ha trainato anche la crescita nazionale. (Quotidiano del Sud)
La notizia riportata su altri giornali
Un esercizio di simulazione rileva che coeteris paribus, a seguito del rialzo dei tassi d’interesse, nel 2022-2023, il 24,7% delle imprese "In salute" o "Fragili" potrebbe trasformarsi "A rischio" o "Fortemente a rischio", soprattutto nel terziario. (Liberoquotidiano.it)
Dell'innovazione tecnologica per adattarsi alla rivoluzione digitale in corso fino alla dimensione delle aziende, sono stati molti i cambiamenti avvenuti negli ultimi 4 anni. L'istituto di statistica individua in questo periodo un doppio shock, pandemico ed energetico, che ha cambiato i settori produttivi italiani in diversi modi. (QuiFinanza)
IMAGOECONOMICA (Avvenire)
E' quanto ricorda l'Istat nel rapporto sulla competitività dei settori produttivi pubbllicato questa mattina. La produzione industriale mondiale è risultata sostanzialmente nulla, mentre i servizi hanno continuato a crescere. (LA STAMPA Finanza)
La situazione delle imprese italiane rischia di diventare critica. Il XII Rapporto sulla competitività dei settori produttivi dell’Istat evidenzia tutte le problematiche del tessuto delle aziende nel nostro Paese, sottolineando come la recessione tedesca, l’inflazione e i tassi troppo alti rischiano di mettere in ginocchio il sistema. (LA NOTIZIA)
In occasione della diffusione del Rapporto sulla competitività 2024, l’Istituto Licenza CC-by (Istat)
