Zaia: "Sono d'accordo con Crepet: riaprire le discoteche per evitare centinaia assembramenti volontari"

tviweb ECONOMIA

Ieri sono arrivate 20 mila dosi di Moderna e 10 mila Pfizer per fare i richiami con modalità eterologa per le persone sotto i 60 anni.

Dalla conferenza stampa, in aggiornamento… dichiarazioni di Zaia. DATI. Indice di prevalenza 0,33 (84 positivi su oltre 10 mila tamponi nelle ultime 24 ore).

Sarebbe interessante capire se si estende anche ad altre località balneari”. Proposta di Paolo Crepet di riaprire le discoteche (su Nuova Venezia). (tviweb)

Ne parlano anche altre testate

(Adnkronos) – Sono 84 i nuovi contagi di coronavirus in Veneto secondo i dati del bollettino di oggi, 16 giugno, illustrati dal presidente della regione Luca Zaia. Da ieri si registra un decesso, che porta a 11.601 il totale dei morti in Veneto dall’inizio della pandemia di covid-19. (SardiniaPost)

Chi ha fatto la prima dose con Astrazeneca e ha meno di 60 anni, come insegnanti o forze dell’ordine, farà il richiamo con Pfizer o Moderna”. Zaia boccia la gestione dei vaccini Astrazeneca da parte del Cts: “Dobbiamo riprogrammare”. (veronaoggi.it)

Ma è anche un’offesa all’identità e alle tradizioni della gente veneta che in Antonio di Padova ha una delle sue massime espressioni, non solo cristiane. Se qualcuno dirà che è stata una ragazzata, è bene ricordare quello che dicevano i nostri vecchi: scherza coi fanti e lascia stare i santi” (Notizie Plus)

Il nostro obbligo di legge è garantire il servizio a chi vuole essere vaccinato e abbiamo organizzato i centri per farlo. Lo ha detto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, nel punto stampa dalla sede della protezione civile a Marghera (LaPresse)

Con la circolare viene spiegato che chi ha il richiamo con Astrazeneca e ha meno di 60 anni, per esempio forza di Polizia, insegnanti ecc, ad oggi avranno il richiamo con Pfizer o Moderna”. Procede bene la vaccinazione. (Prima Verona)

“Un gesto inqualificabile e vergognoso: un oltraggio al Santo, alla pietà, alla devozione popolare e all’arte. Ma è anche un’offesa all’identità e alle tradizioni della gente veneta che in Antonio di Padova ha una delle sue massime espressioni, non solo cristiane”. (altovicentinonline.it)