Strage Erba, parola a difesa Olindo e Rosa: nuove prove per dimostrare 'errore'

Tiscali Notizie INTERNO

Nella palazzina di via Diaz - Raffaella Castagna, il figlio Youssef di soli due anni, la nonna del piccolo Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, moglie dell’unico sopravvissuto Mario Frigerio. A più di 17 anni dai fatti la difesa tenta di ribaltare un verdetto che ha retto per ben tre gradi di giudizio mettendo in fila le prove nuove, le criticità dell'indagine e mettendo in discussione i tre pilastri dell’accusa: le confessioni degli imputati, il ricordo dell’unico testimone oculare e la prova scientifica. (Tiscali Notizie)

Ne parlano anche altre fonti

Davanti alla Corte d'Appello di Brescia i difensori dei coniugi illustreranno quelle che definiscono "nuove prove" che, secondo loro, potrebbero comportare il ribaltamento della condanna all'ergastolo. (Sky Tg24 )

I due sono stati condannati all'ergastolo - che ha retto per ben tre gradi di giudizio (Adnkronos)

Vittima una donna di 86 anni finito nel mirino di un ragazzo di appena 18 anni che si è finto avvocato e ha sfruttato ancora una volta la tecnica dell’incidente mai avvenuto e del parente nei guai. La pensionata è stata raggirata con il modus operandi ormai noto alle forze dell’ordine: una chiamata da parte di una persona che si finge un legale, affiancato da un complice che si presenta come maresciallo dei carabinieri, in cui vengono chiesti soldi e gioielli per scongiurare l’arresto di un parente, in questo caso del nipote. (Il Giornale d'Italia)

E’ l’impegno che la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all’ergastolo per la strage di Erba, si sono assunti con la richiesta di revisione del processo e che oggi sono pronti a sostenere in aula davanti ai giudici della seconda sezione della corte d’appello di Brescia. (Secolo d'Italia)

C’è un Everest da scalare. Un macigno da sollevare. (IL GIORNO)

Nella prima udienza, quella del primo marzo, ha parlato la procura, l'accusa, che ha ribadito la forza delle prove che hanno portato alla condanna in tre gradi di giudizio. Sono stati gli avvocati difensori a chiedere un rinvio per rispondere al meglio alla Procura generale di Brescia secondo cui l’ipotesi di altri colpevoli è «inverosimile» e all’Avvocato generale dello Stato, Domenico Chiaro, che dice: «Siamo di fronte a suggestioni mediatiche, non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio». (Vanity Fair Italia)