Balneari, Consiglio di Stato: stop a deroghe, subito le gare

Milano Finanza INTERNO

Ultim'ora News Nuovo colpo di scena nella interminabile saga sulle concessioni balneari. Con sentenza 3940/2024 emanata lo scorso 12 marzo e pubblicata nella giornata del 30 aprile, la VII sezione del Consiglio di Stato ha confermato la scadenza a fine 2023 per le concessioni demaniali per le spiagge obbligando le amministrazioni locali a disapplicare ogni eventuale proroga tecnica al 31 dicembre 2024 prevista dal decreto Milleproroghe 2022 e «dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale». (Milano Finanza)

Ne parlano anche altre testate

Sentenze e pronunce, «Sconcertante il polverone sollevano a danno dei balneari» Immediata la reazione delle associazioni di categoria, come il Sib-Confcommercio, che col presidente nazionale Antonio Capacchione non la manda a dire: «Sconcertante polverone in danno dei balneari e del paese. (Termoli Online)

E, questa volta, a chiedere lo stop a deroghe e rinvii rispetto alla direttiva Bolkstein sulle liberalizzazioni non è Bruxelles ma Roma, con una sentenza del Consiglio di Stato, l’organismo presieduto da Luigi Maruotti. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dal tribunale amministrativo romano è giunto un no ad una proroga della concessione che la giovane società concessionaria aveva chiesto. Dovrà partecipare alle gare che ormai appaiono inevitabili e che probabilmente premieranno i concorrenti che dimostreranno soprattutto una lunga esperienza nel settore, garanzia di una buona gestione in sicurezza. (LevanteNews.it)

– Stop and go sulle concessioni demaniali per i balneari dal Consiglio di Stato (Sezione Settima presieduta dal giudice Marco Lipari) che ha emesso due ordinanze sul ricorso di alcuni balneari di Rapallo contro la messa a gara delle concessioni demaniali. (IL TELEGRAFO Livorno)

Il Consiglio di Stato ribadisce la linea della fermezza - o meglio, della coerenza con se stesso - sulla sensibilissima materia degli arenili, scatenando le inevitabili reazioni del mondo politico e della categoria. (NT+ Enti Locali & Edilizia)

Se si riflettesse senza pregiudizi sul meccanismo del bando previsto all’art 12 della Direttiva Bolkestein si coglierebbe che tale procedura è radicalmente discriminatoria: la gara non si gioca su un level playing field, ossia su un terreno equo, ma su un piano inclinato e ostile ai “i piccoli”, siano gestori di stabilimenti balneari o operatori dei banchi nei mercati rionali o tassisti. (L'HuffPost)