Vaccino Covid, i vescovi Usa: «Evitate quello di Johnson & Johnson». La motivazione choc
Johnson & Johnson è il primo vaccino, approvato negli Stati Uniti, somministrabile in un'unica dose.
Le voci sull'utilizzo di cellule fetali per la fase finale della produzione vaccini sono da tempo molto diffuse, specialmente sul web
La motivazione è la seguente: «Per realizzare il vaccino, Johnson & Johnson ha utilizzato cellule fetali ricavate grazie agli aborti.
L'azienda produttrice non ha esitato a rispondere alle dichiarazioni del capo dei vescovi statunitensi, precisando: «Non ci sono tessuti fetali all'interno del vaccino». (Leggo.it)
La notizia riportata su altri media
“Se i vaccini Pfizer e Moderna sono disponibili, consigliamo ai cattolici di sceglierli al posto di Johnson&Johnson, a causa del suo uso estensivo di cellule derivate da aborti“. Si tratta dell’di New Orleans, che invita a rifiutare il farmaco anti-Covid elaborato dalla società americana perché ritenuto “” (Zazoom Blog)
La Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha infatti approvato il vaccino Johnson & Johnson durante il fine settimana e l'amministrazione Biden ha appena annunciato una partnership che aumenterà notevolmente il numero dei suoi vaccini per la distribuzione a livello nazionale. (provitaefamiglia.it)
Dopo Pfizer, Moderna e AstraZeneca (e in alcune parti del mondo Sputnik), si aggiunge all’elenco dei vaccini anti Covid a disposizione anche quello di Johnson&Johnson. Nel novero dei vaccini anti Covid a disposizione si aggiunge anche quello sviluppato da Johnson&Johnson. (BlogLive.it)
Oggi è in programma anche il secondo incontro del tavolo tecnico, convocato dal ministro per lo Sviluppo Economico, Giorgetti, con Aifa e il commissario Figliuolo. Cresce la curva dei contagi e da oggi scatta la zona rossa anche a Bologna e Ancona. (The Italian Times)
L’Europa ha già opzionato 200 milioni di dosi del vaccino Johnson&Johnson. Il vaccino Johnson&Johnson si prepara quindi al debutto europeo (CheDonna.it)
Il vaccino J&J, inoltre, secondo il rapporto della Fda, protegge anche dalla variante inglese e brasiliana. Per il piano vaccinale tutto questo è abbastanza significativo in un momento in cui produzione e logistica sono in affanno e non riescono a stare al passo con l’attuale necessità (Policymakermag)
