Amy Winehouse, Back to black

{mfgraph} «Charmed and dangerous» l’aveva definita il The Guardian fin dal suo eccezionale esordio, intuendo come quel fascinoso ed esplosivo mix di genio e sregolatezza che la caratterizzava sarebbe stato per lei un volano. E una condanna. Amy Winehouse aveva già scritto la sua storia prima ancora che ci pensasse la narrazione dei media a sbatterla in prima pagina sui tabloid per farne la regina degli eccessi ignorando, una volta di più, il tormento esistenziale che si celava dietro l’eye-liner nero e i capelli cotonati. (Milano Finanza)

Su altri giornali

Back to black, ritorno al nero. (Elle)

Non ci stancheremo mai di guardare le foto di Amy Winehouse, né di ascoltare le sue canzoni. I capelli ad alveare, che hanno contribuito a creare la star della musica soul (bianca), che da un distretto della periferia di Londra, dove era nata nel 1983, è arrivata a scalare le classifiche della musica mondiale. (AMICA - La rivista moda donna)

È nei cinema Back to Black, il biopic su Amy Winehouse, la storia di una ragazza immensa ma fragile (Donna Moderna)

Se, però, agli occhi di molti fan Blake Fielder-Civil, che allora faceva l'assistente di produzione di video musicali ed era alto e appariscente, rimane un «eroinomane senza speranza», nonché il solo responsabile della morte prematura di Amy Winehouse, a soli 27 anni, nel biopic la sua figura viene un po' riabilitata. (Vanity Fair Italia)

Tanta attesa per nulla…verrebbe da dire. Va da sè che nella sua vita c’è stato di tutto, troppo di tutto. (LA NAZIONE)

Sia la pellicola di Alex Garland che il biopic su Amy Winehouse hanno appena fatto il loro debutto nei cinema nazionali. Il primo titolo italiano nella classifica degli incassi è “Un mondo a parte” di Riccardo Milani. (Sky Tg24 )