Piero Gramacchio, il giudice che non pagava i conti: «Ho sbagliato, lascio la toga»

Ma siccome le doglianze dei non pagati «corrispondono ahimè alla verità, salvo che da parte mia pensavo sempre al successivo adempimento come in parte ho fatto!», Gamacchio con onestà intellettuale si dice consapevole che questi «comportamenti di grave leggerezza, di cui mi pento profondamente ed ai quali porrò al più presto rimedio, mi impongono di chiedere da subito di essere messo in aspettativa, proprio considerando la necessaria serenità che deve presiedere all’esercizio della funzione giudiziaria»

Sta di fatto che ieri il 67enne Piero Gamacchio, a lungo giudice di Tribunale e negli ultimi anni in Corte d’Appello, va in aspettativa 45 giorni subito già da oggi, e poi in pensione da luglio (come già da tempo era noto avesse programmato) con due anni di anticipo. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Con l’aspettativa Gamacchio si mette ora al riparo da eventuali procedimenti davanti alla Sezione disciplinare del Csm. Piero Gamacchio è il giudice “scroccone”, il terrore dei ristoratori milanesi. (Il Riformista)

«Si è trattato di un comportamento di grave leggerezza di cui mi pento profondamente e al quale porrò al più presto rimedio», scrive il giudice. E poco conta che le sentenze non le avesse decise da solo, né che fossero state entrambe confermate in Cassazione (ilGiornale.it)

Vicenda che ha portato pure ad un decreto ingiuntivo e al pignoramento del quinto dello stipendio del magistrato Processo che doveva partire il 14 maggio, con Gamacchio a presiedere il collegio, e che con provvedimento del presidente facente funzione della Corte d’Appello, Giuseppe Ondei, verrà calendarizzato ad altra data, certamente dopo l’estate. (Corriere della Sera)

Il giudice "dei conti non pagati fa un clamoroso passo indietro - ha scritto il giornalista - dopo che avevo scoperto come non pagasse i conti di lussuosi ristoranti e boutique né onorava un debito da 40mila euro con un penalista milanese". (Sky Tg24 )

Nella sua carriera si è occupato di procedimenti molto delicati come il caso Finmeccanica, quello dell’ex assessore lombardo Zambetti condannato per legami con la ‘ndrangheta, della vicenda dei “dossier illegali” e, andando molto più indietro, anche del processo “conto protezione” a Bettino Craxi e pure del caso del Banco Ambrosiano. (leggo.it)

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