L’inganno del nuovo pacchetto USA di aiuti militari all’Ucraina. Non ribalterà le sorti della guerra ma ne aumenterà la dannosità (Lee Morgan)

Farodiroma ESTERI

La Camera dei Rappresentanti degli States ha approvato con 311 voti a favore e 112 contrari un pacchetto di aiuti militari da 95 miliardi di dollari destinati a Israele, Taiwan e Ucraina. Ora l’approvazione passa al Senato. Le votazioni sono previste per martedì 23 aprile. L’approvazione degli aiuti militari non era scontata in quanto vi era una forte opposizione da parte dei Repubblicani nel concedere ancora armi e soldi al governo di Kiev che non solo ha dimostrato di essere incapace di offrire risultati concreti sui campi di battaglia ma è sospettato di aver venduto armi (anche al gruppo terroristico palestinese di Hamas) e di aver deviato in conti esteri privati ingenti somme del denaro dei contribuenti americani ed europei. (Farodiroma)

Ne parlano anche altre testate

"L'Ucraina può vincere la guerra". Il presidente Volodymyr Zelensky è convinto che Kiev possa prevalere nel conflitto con la Russia. La svolta può essere rappresentata dai 60 miliardi di aiuti che gli Stati Uniti si apprestano a inviare. (Adnkronos)

Dopo mesi di attesa, polemiche e tentativi di trovare un compromesso, la camera statunitense ha dato il via libera a quattro progetti di legge contenenti 95 miliardi di dollari di finanziamenti, 61 dei quali diretti all’Ucraina, 26 ad Israele, 8 agli alleati Usa nell’Indo-Pacifico e 9 per l’assistenza umanitaria per i civili nelle zone di guerra, Gaza compresa. (FIRSTonline)

Una rara coalizione di democratici e repubblicani ha votato a stragrande maggioranza a favore della legge sugli stanziamenti supplementari per la sicurezza dell’Ucraina con un voto di 311 a 111. (il manifesto)

MOSCA – Maria Zakharova ha evocato lo spettro del Vietnam e dell’Afghanistan dopo che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato, con ampio sostegno bipartisan, lo stanziamento di un pacchetto d’aiuti da 61 miliardi di dollari per l’Ucraina. (la Repubblica)

Buongiorno. (Corriere della Sera)