Stellantis, Mirafiori chiusa fino a giugno

Il Sole 24 ORE ECONOMIA

La direzione aziendale della Carrozzeria di Mirafiori ha comunicato ai delegati sindacali che l’attività produttiva sarà sospesa per tutto il mese di maggio con la chiusura totale dello stabilimento. Lo fanno sapere i sindacati, spiegando che è stata comunicata alle organizzazioni sindacali il ricorso a nuova cassa integrazione (Cds), pertanto l’attività lavorativa sui modelli Maserati e 500 Bev, che sarebbe dovuta ripartire il 7 maggio, riprenderà soltanto il 3 giugno. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo annuncia la stessa azienda ai sindacati, riferendo che l'attività produttiva presso la Carrozzeria di Mirafiori non riprenderà prima di questo mese. C'è grande preoccupazione attorno a Stellantis e, in particolare, in queste ultime ore, attorno a Mirafiori. (Tuttosport)

Fino a questa mattina, il ministro del Mimit Adolfo Urso non si era ancora espresso in maniera ufficiale. (Torino Cronaca)

La multinazionale ferma il sito di Torino per tutto il mese di maggio: mancano gli ordini a causa dell’assenza dei sussidi promessi. I sindacati: le agevolazioni sull’elettrico servono a poco, mancano strategia e modelli. (La Verità)

Al contempo è stato annunciato l’azzeramento del lavoro reale a Mirafiori, in virtù del contratto di solidarietà, anche per i 1.174 operai impiegati sul modello di punta dello stabilimento torinese: la Fiat 500 elettrica. (Volere la luna)

Prolungata fino a giugno la cassa integrazione nello stabilimento Stellantis Mirafiori Per Stellantis Mirafiori non sembra esserci pace. Il gruppo automobilistico nelle scorse ore ha annunciato di aver deciso di posticipare la fine della cassa integrazione che inizialmente sarebbe dovuta finire il 7 maggio ma che invece è stata prolungata fino al prossimo 3 giugno. (ClubAlfa.it)

La produzione del reparto carrozzeria sarà ferma fino al 3 giugno. Secondo fonti vicine all’azienda, la sospensione è legata all’assenza di ordini per l’elettrico ma anche all’assenza di incentivi in tutti i mercati europei, a partire dall’Italia dove «sono stati annunciati da mesi ma non sono ancora entrati in vigore». (Corriere della Sera)