Scende la fiducia dei consumatori, sale per imprese

l'Adige ECONOMIA

ROMA Cala la fiducia dei consumatori ma torna a salire quella delle imprese. A marzo, rileva l'Istat, l'indice di fiducia dei consumatori subisce una battuta d'arresto interrompendo la crescita degli ultimi quattro mesi: l'indicatore diminuisce riportandosi sul livello dello scorso gennaio. Per le imprese invece, dopo il calo dello scorso febbraio, l'indice torna ad aumentare rimanendo comunque al di sotto della quota raggiunta a gennaio 2024. (l'Adige)

Ne parlano anche altre fonti

Il clima di fiducia delle imprese torna a migliorare, ma non per i negozi. Secondo le rilevazioni Istat, a marzo l’indice di fiducia delle attività del commercio tradizionale cala di quasi un punto (da 109,7 a 108,8), in netta controtendenza rispetto alla grande distribuzione, il cui indice balza in avanti di oltre 5 punti. (Confesercenti)

Un dato ampiamente prevedibile a nostro avviso: le famiglie continuano a far fronte a prezzi dei beni di consumo estremamente elevati, sono costrette a rinunce e tagli, anche nel settore alimentare e della salute, stanno pagando bollette esorbitanti, per l’effetto congiunto dell’abolizione del mercato tutelato nel settore del gas (e a breve anche in quello dell’energia elettrica) e dello smantellamento del tutto prematuro dei sostegni disposti per affrontare la crisi energetica. (Federconsumatori)

: Roma – Riceviamo e pubblichiamo – Dopo 4 mesi di aumenti consecutivi, l’indice della fiducia dei consumatori torna a scendere a marzo, e registra un andamento al ribasso per numerose componenti. Questo è quanto si evince analizzando i dati forniti oggi dall’Istat. (Tuscia Web)

A marzo 2024 l’indice di fiducia dei consumatori subisce una battuta d’arresto interrompendo la crescita degli ultimi quattro mesi: l’indicatore diminuisce riportandosi sul livello dello scorso gennaio. (Requadro)

La donna dovrà espiare una pena di quasi due anni mentre l’uomo uno. (Frosinone News)

Un dato ampiamente prevedibile, afferma Federconsumatori Rimini in una nota: le famiglie continuano a far fronte a prezzi dei beni di consumo estremamente elevati, sono costrette a rinunce e tagli, anche nel settore alimentare e della salute, stanno pagando bollette esorbitanti, per l’effetto congiunto dell’abolizione del mercato tutelato nel settore del gas (e a breve anche in quello dell’energia elettrica) e dello smantellamento del tutto prematuro dei sostegni disposti per affrontare la crisi energetica. (AltaRimini)