Spesa media delle famiglie a 3mila euro al mese: italiani sempre più poveri

QuiFinanza INTERNO

La spesa delle famiglie italiane rappresenta non solo un indicatore economico fondamentale che merita di essere analizzato in modo approfondito, ma anche un riflesso dei valori, delle priorità e dello stato generale del benessere sociale all'interno del paese. Oltre a fornire informazioni cruciali sulle abitudini di consumo e sulle tendenze di mercato, la spesa familiare rivela molto sulle condizioni socioeconomiche delle famiglie stesse e sulla distribuzione della ricchezza all'interno della società. (QuiFinanza)

La notizia riportata su altri media

Come mai resta stabile, nonostante il numero di poveri sia passato da 5 milioni… La povertà assoluta ha colpito nel 2023 il 9,8% della popolazione, secondo l’Istat. (la Repubblica)

Sono 3,1 milioni le persone che in Italia sono costrette a chiedere aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. L’emergenza riguarda ben 630mila bambini sotto i 15 anni, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 356mila anziani sopra i 65 anni. (Luino Notizie)

Secondo l’indagine preliminare Istat appena rilasciata, 5,7 milioni di italiani vivono in povertà assoluta, mai così tanti. Il 2023 ha segnato un record per la povertà in Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Summa (Spi Cgil Basilicata): “Allarme povertà, le misure del Governo Meloni hanno fallito. È urgente che il prossimo governo regionale avanzi una proposta di legge che integri l’attuale misura del reddito di inclusione con ulteriore risorse regionali”. (Sassilive.it)

Pensiamo all’inadeguatezza, in alcuni contesti, della scuola e della formazione. Siamo il primo Paese in Europa per numero di Neet, cioè di giovani che non studiano né lavorano: investire sulla scuola significa ridurre i poveri del futuro. (Corriere della Sera)

Nello stesso anno si è anche ridotta la platea di beneficiari del Reddito di cittadinanza (limitato a sette mensilità per i percettori “occupabili”), che dal 1 gennaio 2024 è stato sostituito da due misure: l’Assegno di inclusione e il Supporto alla formazione e al lavoro, che però complessivamente garantiscono un sostegno economico ad un numero decisamente inferiore di persone in difficoltà. (Il Sole 24 ORE)