Vaccino Astrazeneca, Di Maio: “Stop esportazioni verso l’Australia? Finché ci saranno ritardi…

Il Fatto Quotidiano ECONOMIA

Secondo il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio , il blocco delle esportazioni del vaccino Astrazeneca verso l’Australia da parte dell’Ue “non è un atto ostile verso il Paese”. Il ministro degli Esteri ha specificato che il contratto con la casa farmaceutica lo permette, e che quindi, “finché ci saranno dei ritardi nelle forniture di vaccini anti Covid-19 da parte delle case farmaceutiche che hanno siglato dei contratti con la Commissione Ue, è giusto che i Paesi membri blocchino l’export di dosi verso i Paesi non vulnerabili”

(Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

Così il virologo dell’Università San Raffaele di Milano, commentando su Facebook la notizia in merito alla quale gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca, somministrato in questi giorni ai docenti siciliani, starebbe “mettendo in crisi i dirigenti scolastici” che non sanno più come fronteggiare le assenze degli insegnanti prima e dopo la vaccinazione. (Orizzonte Scuola)

Ma i problemi dell’Europa non derivano solo da problemi di approvvigionamento: Molti paesi europei hanno avuto enormi problemi ad utilizzare rapidamente le dosi che hanno già ricevuto. I leader europei hanno notato che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna si tengono stretti i vaccini prodotti in quei paesi. (Startmag Web magazine)

E quindi posso certamente capire l'alto livello di ansia in Italia e in molti Paesi in tutta Europa Il primo ministro australiano Scott Morrison, in merito alla decisione di bloccare l'esportazione, ha sottolineato: "In Italia, le persone muoiono al ritmo di 300 al giorno. (Quotidiano.net)

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio difende la scelta: «Le case farmaceutiche sono in ritardo con le forniture assicurate all'Ue. accini, l'Italia blocca export di AstraZeneca all'Australia. VACCINI Vaccini, Oms: «I produttori rinuncino ai guadagni sui brevetti. (Il Messaggero)

La presidente della Commissione Ue ieri ha infatti confermato «il ruolo importante» dell’Italia nella loro produzione. E anche l’interlocuzione telefonica avuta due giorni fa con Ursula von der Leyen era finalizzata a fare fronte comune per accelerare sui vaccini. (Avvenire)