Imu e Tasi slittano a fine novembre. Imprese, prestiti tasso zero a 8 anni

Il Messaggero ECONOMIA

Prestiti a tasso zero, o quasi fino al 25 per cento del fatturato.

A chidere i prestiti potranno essere non soltanto più le piccole imprese, ma anche quelle medio-grandi fino a 500 dipendenti.

Il decreto di domani dovrebbe valere circa 10 miliardi e sarà finanziato senza chiedere al parlamento di fare nuovo deficit.

Ragione per cui il Fondo dovrebbe anche cambiare il nome in «Fondo industria».

E si programma la fase 2 con obbligo di mascherine. (Il Messaggero)

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Ragione per cui il Fondo dovrebbe anche cambiare il nome in «Fondo industria». Il decreto di domani dovrebbe valere circa 10 miliardi e sarà finanziato senza chiedere al parlamento di fare nuovo deficit. (Il Gazzettino)

Se non si va in questa direzione molte imprese agricole sono destinate a fallire”, conclude il presidente della Copagri. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina, a proposito delle prime indicazioni sui contenuti del DL per la liquidità delle imprese, che dovrebbe essere varato all’inizio della prossima settimana e prima del cosiddetto DL aprile, o Cura Italia2. (Vivere Fermo)

"Si tratta di una misura a sostegno di 250 aziende con un plafond di 2,5 mln di euro. Si tratta di finanziamenti 'bullet', a sei mesi, con scadenza 1 ottobre, a tasso zero rimborsabili in unica soluzione o, a scelta del cliente, dilazionabili in ulteriori 24 mesi al tasso del 2%. (IL TELEGRAFO Livorno)

Ci sarà poi altra liquidità per le Partite IVA con finanziamenti fino a 3mila euro con garanzia pubblica e la possibilità di salire fino a 25mila euro. Nonostante la Commissione europea abbia dato il via libera alla possibilità per lo Stato di garantire a l100% i prestiti alle imprese, il Tesoro spingerebbe per fermare la garanzia pubblica al 90%. (next)

Le principali misure del decreto Cura Italia. Tra le principali misure del decreto Cura Italia c’è l’incremento del fondo di 1,5 miliardi di euro per le imprese per ottenere credito in maniera più agevole. (IlTarantino)

Va da sé che nell’ambito di un’operazione di questo tipo vada prevista la possibilità di richiedere un importo congruo e sufficiente al riavvio dell’attività; tale importo dovrebbe essere pari al totale dei debiti verso lo Stato e verso i privati, compresi gli Istituti di Credito, incrementato fino ad un massimo del 50%, limitando il mutuo al 130% del fatturato annuo del richiedente. (Corriere Ortofrutticolo)