Milano, Sala dichiara guerra al gelato: stop alla vendita dopo mezzanotte

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L’emergenza sicurezza? Il costo esorbitante della vita? No, assolutamente no. Il nuovo nemico di Milano è un altro: il gelato. Nessuna boutade, nessuna polemica strumentale. Con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra la socialità e il divertimento, la quiete e salute dei residenti e la libera attività economica, l’amministrazione guidata da Beppe Sala ha messo dei paletti alla movida con pesanti ripercussioni. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri giornali

Stagione dopo stagione, si torna a parlare di movida. Si torna a prendere atto di una stretta ai regolamenti nelle principali città, senza dover necessariamente tirare in ballo quella “mala-movida” legata a episodi magari criminali. (La Stampa)

Dopo aver deciso di non mettere una statua con una donna che allatta il seno perché non è un valore condiviso, ha vietato pizza, acqua e gelati dopo la mezzanotte per evitare il caos ed i danni della movida. (Nicola Porro)

Guai a mangiare in strada dopo la mezzanotte, soprattutto se sei a Milano. Sì perché incrementi il disordine pubblico e contribuisci allo schiamazzo selvaggio che disturba i cittadini. Ovvio, quindi, che il sindaco Beppe Sala abbia emesso un’ordinanza anti movida che consiste nel vietare il gelato post mezzanotte così come tutti gli altri cibi d’asporto (panini, pizza, ma anche acqua): la soluzione ideale per risolvere il problema. (Dissapore)

Milano vieta il gelato dopo mezzanotte (e non solo), la storia finisce sul Guardian

E così, in dodici zone ad alto tasso di (Secolo d'Italia)

Nella puntata de La Zanzara il conduttore Giuseppe Cruciani si è lasciato andare ad un lungo sfogo. (AreaNapoli.it)

L’idea del Comune non è piaciuta ai commercianti ma ha attirato l’attenzione della stampa inglese. A Milano si cerca di aiutare a dormire meglio i cittadini e placare la movida con un’ordinanza che introdurrà «il divieto della vendita e della somministrazione per asporto di alimenti e bevande di qualsiasi tipo, alcoliche ed analcoliche» fino alle 6 del mattino. (La Stampa)