Le mani dell'Iran dietro al crollo dei Bitcoin. Così si sono pagati l'attacco

ilGiornale.it ECONOMIA

Nella notte tra venerdì e sabato scorso il mercato delle criptovalute ha avuto un sussulto. Un crollo di oltre 7 punti che ha mandato in fumo un valore complessivo di oltre 1,5 miliardi di dollari. Quel crollo, repentino e chirurgico, avrebbe una sola causa: l'Iran. La Repubblica islamica è entrata a gamba tesa nel mercato per pagare i raid contro Israele. Ma non solo. Ne avrebbe approfittato per incassare milioni di dollari aggiuntivi. (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri giornali

Questa settimana Bitcoin ha liquidato una parte considerevole di posizioni long, con un ritracciamento improvviso che ha spazzato via centinaia di milioni di dollari. Difatti, i dati forniti dalla risorsa di monitoraggio CoinGlass indicano come in data odierna la liquidità si stia avvicinando al trading range sopra i 60.000$. (Cointelegraph Italia)

Bitcoin e crypto: CROLLO nella notte per notizie di guerra, poi il recupero. Finito il sogno del porto sicuro? Bitcoin non è ancora, o non è in questo momento, quell'alternativa all'oro che tutti sognano. (Criptovaluta.it)

Quando mancano poco più di 2 giorni all’halving, Bitcoin viene affossato di nuovo dall’andamento delle borse USA, per quanto queste si siano comunque comportate in modo migliore rispetto al mercato crypto. (Criptovaluta.it)

In data odierna Bitcoin (BTC) registra un'improvvisa volatilità dovuta alle turbolenze geopolitiche in Medio Oriente che si ripercuotono sui mercati finanziari. Grafico orario di BTC/USD. Fonte: TradingView (Cointelegraph Italia)

I rischi per Bitcoin Tensioni geopolitiche e dati macroeconomici giocano contro Bitcoin, con una pressione di vendita che mal si associa all’ormai vicino halving (The Crypto Gateway)

Lo spiega bene a Il Giornale Elham Makdoum, analista di crypto-intelligence, di blockchain analytics e di geopolitica delle criptovalute. L'Iran ha imparato in breve tempo a sfruttare le criptomonete in tutti i modi possibili, come nel caso dell'attacco contro Israele (ilGiornale.it)