Vini: il risparmio sulla spesa passa per i canali online – StartNews

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In particolare, per quanto riguarda l’acquisto di bevande come vini, liquori e distillati, sono le enoteche online ad essere diventate il punto di riferimento per un numero sempre maggiore di appassionati.

I vini rossi si confermano appannaggio di chi desideri un gusto robusto per accompagnare le carni rosse e i formaggi stagionati e, anche in questo caso, il gusto finale dipende da molteplici varianti. (StartNews)

Se ne è parlato anche su altri media

A trainare è la birra (42% del totale del mercato mondiale), seguita dai superalcolici (35%) e dal vino (20%). Per il vino, in particolare, si stima un valore globale di 245,6 miliardi di euro al 2021, e 305,2 miliardi di euro previsti per il 2025. (Gazzetta di Firenze)

A trainare è la birra (42% del totale del mercato mondiale), seguita dai superalcolici (35%) e dal vino (20%). Lo scenario del vino nel Belpaese è particolarmente incoraggiante, con un valore totale per il 2021 di 14,2 miliardi di euro (terzo dopo Francia, 20,7 miliardi, e Regno Unito, 15,8 miliardi) e Cagr stimato del 7,9% tra 2020 e 2025, il più alto del continente (Teatro Naturale)

Anche a dicembre – continua Terna – viene confermato il trend positivo che ha caratterizzato il 2021 con un più 5,9% sul 2020. Rinnovabili al 36%, record produzione per fotovoltaico e eolico. Nel 2021 c’è stato un “deciso recupero” dei consumi elettrici, con un incremento del 5,6% rispetto al 2020, tornando così sui valori del 2019, cioé pre-Covid. (LaPresse)

– Nei prossimi quattro anni, cioè entro il 2025, il giro d’affari complessivo dell’e-commerce del vino e delle bevande alcoliche dovrebbe raggiungere i 42 miliardi di dollari, con un incremento del 66%. (quotidianocontribuenti.com)

Il mercato del vino bag in box attraverso le parole di chi lo vende online. Perché la scelta dell’ecommerce per vino Bag in Box? Nell’ultimo anno, infatti, la percentuale di consumo di vino in Bag in Box ricopre il 40% del consumo toltale di vino. (Francesco Saverio Russo)

Ready-to-drink e sidri si posizionano invece a fondo classifica, con percentuali rispettivamente del 2% e 1%. L’Italia, in questo senso, si posiziona a metà strada, registrando come provenienti da shop online il 4% delle vendite (Food Affairs)