Alessandro Michele da Valentino, una nomina che può risvegliare l’industria della moda

Dopo giorni di intense speculazioni, nemmeno una settimana dopo la separazione tra Valentino e il magico Pierpaolo Piccioli, capace di una grazia ineffabile e di una purezza unica, finalmente l’annuncio ufficiale: il nuovo direttore creativo della maison romana sarà davvero, come sobillato dalla vox populi, Alessandro Michele , inattivo dalla rottura con Gucci nel novembre 2022 e grandemente rimpianto per la verve affabulante e per nulla quiet così necessaria nella terra desolata della moda attuale, mercatara per quanto mai, quieta fino alla sonnolenza, largamente priva di immaginazione. (Il Sole 24 ORE)

Su altre testate

Dopo aver fatto rivivere Gucci, adesso la sfida per Alessandro Michele è quella di fare atterrare gli abiti di Valentino in una nuova estetica libera da stilemi d’archivio, con la forza di un linguaggio contemporaneo se non futurista. (La Stampa)

Michele è stato direttore creativo di Gucci per sette anni, dopo aver scalato tutti i ruoli all'interno del brand della doppia g. La nomina operativa da martedì 2 aprile, ma Valentino non presenterà né la collezione uomo a Milano né la haute couture. (TGR Lombardia)

«Roma per me è una scelta. Una scelta che implica destino». Era il maggio del 2019 quando Alessandro Michele scriveva di Roma sulle pagine di questo giornale. E ora, a distanza di cinque anni, quel destino pare essere compiuto: da martedì sarà il direttore creativo di Valentino, maison romana per eccellenza, cosmopolita ma radicata in questa città in maniera viscerale, un po’ come lui. (Repubblica Roma)

“È per me un grandissimo onore essere accolto da Valentino. Sento l’immensa gioia e l’enorme responsabilità nel fare l’ingresso in una maison de couture che ha inciso la parola ‘bellezza’ in una storia collettiva fatta di ricercatezza ed estrema grazia. (la Repubblica)

C'è una cosa che il mondo della moda sa fare molto bene nei minuti che seguono un annuncio: fare pronostici. Tanti sono sicuramente non richiesti, molti hanno un tono perentorio, altri ancora sono esagerati e lontani anni luce dalla realtà, ma la voglia di dare spazio e forma all'immaginazione che una grande annuncio può scatenare è difficile da tenere a bada. (Grazia)

In realtà, basta fare un salto nel passato, agli archivi della maison disegnati dallo stesso Valentino Garavani, per rendersi conto dello straordinario decorativismo delle collezioni; esotismo, romanticismo, sogno, orientalismo, dettagli preziosi e sofisticatissimi, sono tutti elementi che ritroviamo sia nelle collezioni storiche di Valentino Garavani ma anche in quelle di Gucci di Alessandro Michele, seppur interpretate in chiave contemporanea tra geek-core e gender-fluid. (Whoopsee)